FIRENZE, 10 settembre 2007- Venerdì prossimo, 14 settembre, si terrà a Quarrata, negli spazi del Polo Tecnologico, la seconda edizione del Toscana Design Forum, organizzato dall’Associazione degli Industriali di Pistoia insieme a Confindustria Toscana. La manifestazione, mettendo a frutto i suggerimenti l’esperienza del Forum 2006, si pone l’obiettivo di individuare percorsi di crescita e rilancio della competitività del distretto toscano dell’arredamento, sviluppando l’idea di riscoprire gli elementi che hanno reso competitiva la nostra impresa: la cura del design, dei brands famosi nel mondo, il “made in italy” come elemento di qualità e stile indiscusso.
Il Toscana Design Forum sarà momento clou per le imprese toscane del comparto, che troveranno nelle relazioni e nelle testimonianze gli spunti innovativi per le tendenze del prossimo futuro, a cominciare dalla contaminazione tra i mondi della moda e del design proposta da Phil Taylor, direttore di Ent-Art Polimoda di Firenze. Grande attesa per la relazione di Nigel Coates, responsabile del dipartimento di architettura del Royal College of Art di Londra e designer di fama mondiale. Non mancherà la voce del Governo, con l’onorevole Mauro Agostini, sottosegretario al ministero del Commercio Internazionale, che illustrerà le politiche di sviluppo per il settore del mobile.
Confindustria, rappresentata dal presidente regionale, Sergio Ceccuzzi, e dal presidente della commissione regionale legno-arredo, Luigi Borri, e Federlegno, presente con il vicepresidente Carlo Gugliemi (presidente di FontanaArte) e Alberto Conficconi, presidente del Gruppo Giovani, intendono dare un forte segnale al comparto del mobile, capace di trovare nella sua storia ma anche nelle sue potenzialità attuali un percorso imprenditoriale di crescita e di sviluppo. A detta del presidente della sezione Legno Arredo di Pistoia, Gianfranco Bianchi, e del promoter del Forum, Alberto Mantellassi, il distretto toscano è connotato nel suo complesso da imprese di ridotta dimensione, ma è capace di innovare se riesce a trovare i giusti legami con la dimensione internazionale del design e dell’innovazione, mantenendo salde le proprie radici nel “made in italy”.
La speranza, e l’impegno, sono di riuscire ad aggregare le forze migliori della produzione e dello stile, per creare un movimento capace di attrarre designer e creativi, come che avvenne negli anni ’70; nei musei di arte moderna di tutto il mondo ancora vediamo prodotti usciti delle nostre industrie in quel “formidabile periodo”. “Vogliamo cercare di avviare un collegamento fra università straniere e territorio toscano; oltre a Londra collaboreremo anche con una università del Texas” sottolinea Gianfranco Bianchi facendo riferimento alla presenza di Nigel Coates alla manifestazione.
Bianchi rivela inoltre: “abbiamo in mente di istituire un premio per gli architetti designer più giovani, under 40, con l’obiettivo di creare un movimento internazionale”.
DATI CONGIUNTURALI
Nella provincia di Pistoia, la esportazioni dei mobili hanno fatto registrare una flessione fra il 2001 e il 2003, in linea con l’andamento nazionale, ma hanno recuperato in modo marcato dal 2003 al 2006, mostrando un andamento in netta controtendenza rispetto alla media italiana, che si è mantenuta in persistente flessione.
Nel 2006, l’export di mobili ha rappresentato il 14.1% delle esportazioni manifatturiere. La provincia di Pistoia è al decimo posto della graduatoria nazionale 2006, con il 2.6% delle esportazioni italiane di mobili e da sola ha contribuito per il 40% alle esportazioni di mobili della Toscana. La Francia è la destinazione principale (36%) seguita dal Regno Unito (24.9%). Rispetto al contesto di riferimento (Italia e Toscana), il risultato pistoiese è sensibilmente migliore: la crescita complessiva è del 16.6% contro il 13.2% toscano e il 7.4% italiano.
Particolarmente significativa è la crescita dell’export verso i paesi europei (+ 25.3%) ed ancora maggiore quella nei confronti dell’area Euro (+34.5%) e della Francia (+60.8%), risultati migliori rispetto alla madia nazionale (rispettivamente, +3.5%, - 6.9%, + 11.9%). Le importazioni, infine, sono cresciute in maniera estremamente rilevante: il valore 2006 è quasi triplo rispetto al 2001.