Far partecipare i cittadini alle attività delle pubbliche amministrazioni locali e ai loro processi decisionali. E' questo l'obiettivo che il Cnipa ha deciso di perseguire dal 2004 finanziando, per la II fase di e-Government, i progetti presentati da alcuni enti locali nell'ambito del piano di sviluppo della cittadinanza digitale. Un'iniziativa che diede un notevole impulso per l'avvio dell'e-democracy in Italia e che è stato ora monitorato dal Cnipa. Fra i progetti che sono stati finanziati in quell'occasione sono emerse 56 proposte che sono ora in fase di sviluppo.
Il Cnipa, che 3 anni fa ha stanziato a favore di queste iniziative fino al 50% dell'importo necessario per realizzare i progetti, ha stilato un rapporto che evidenzia lo stato di avanzamento delle proposte presentate. Un monitoraggio ampio ed approfondito che ha fotografato l'e-democracy italiano a metà 2007.
Dal rapporto emergono in modo dettagliato alti e bassi del settore. I dati estrapolati dai 56 progetti evidenziano un ritardo medio, in termini di costo delle attività maturato, pari al 46%.
Un ritardo stimato in circa 11,6 mesi rispetto agli accordi pianificati e stipulati con il Cnipa e che prevedevano, per maggio 2007, un avanzamento pari all'89%. Le zone d'Italia in cui i progetti di e-democracy stanno offrendo le migliori performance in termini di avanzamento sono state il Nord-Est, con un avanzamento al 72%, e il Nord-Ovest dove l'avanzamento dei progetti è pari al 56%. Le p.a.l del Centro e del Sud Italia fanno registrare invece risultati inferiori, attestando il loro livello di avanzamento a poco sopra il 30%. L'avanzamento dei lavori non risulta correlato direttamente alle dimensioni economiche dei progetti quanto al numero di enti partecipanti al singolo progetto.
Quando è coinvolto solo un ente il livello di avanzamento del progetto si ferma al 33% mentre, secondo l'indagine, quando si arriva ad aggregazioni che superano i 6 enti si riesce a raggiungere un livello medio del 59%. L'unione di più p.a.l quindi, specialmente nei casi dei comuni, permette di accellerare notevolmente il raggiungimento degli obiettivi. Se fra Province, Comuni e Regioni emerge inoltre una sostanziale omogeneità nel livello di avanzamento, meritano invece un discorso a parte i progetti legati alla Comunità Montane.
Le 4 iniziative coordinate da Comunità Montane (2 in Campania, 1 nel Lazio e 1 in Piemonte) si pongono a livelli di eccellenza, con un livello di avanzamento medio del 66%.
Dal quadro tracciato dal Cnipa nella crescita della cittadinanza digitale si afferma in modo deciso la funzione strategica svolta dai comuni. Enti che ricoprono un ruolo fondamentale nell'e-democracy e nel modo di innovare il rapporto fra p.a e cittadini.
Nei 56 progetti co-finanziati circa il 61% ha come referente un Comune, importanti in questa fase dell'e-democracy soprattutto se si considera il livello di partecipazione dei comuni con meno di 100.000 abitanti, i più attivi in questa fase.
I progetti sono diffusi sul territorio in modo omogeneo.
Maggiori differenze si evidenziano invece nei singoli importi stanziati dal Cnipa in favore degli enti locali e che raggiungono complessivamente i 9,5 milioni di euro. Si va dai 33.000 euro messi a disposizione del Comune di Rudiano ai 2 milioni di euro richiesti dalla Regione Piemonte per finanziare il progetto Sesamo. Finanziamenti che variano in base alle dimensioni dei progetti e che sono stati accordati per la maggior parte ad enti locali di Lazio e Piemonte. I temi che hanno avuto maggiore attenzione da parte delle comunità locali sono stati quelli che hanno messo in primo piano la sostenibilità ambientale e la gestione dei piani urbanistici: il progetto Agenda 21 è stato al centro di diverse proposte così come le iniziative legate al “Bilancio partecipato”. In secondo piano, ma comunque utilizzati da diversi enti locali, i progetti che si sono sviluppati attorno alle politiche famigliari e al tema delle pari opportunità. L'e-democracy è stata però affrontata da molti enti come un progetto organico di partecipazione cittadina che ha coinvolto anche associazioni no-profit e Ong locali.
I numeri danno l'idea dell'importanza sociale dei progetti: solo 11 iniziative su 56 si concentrano in un unico settore mentre quasi tutte prendono in considerazione più politiche locali. Un aspetto fondamentale nello studio dei portali di e-democracy riguada la componente tecnologica. Le tecnologie utilizzate non sono sempre le stesse e possono avere funzioni diverse a seconda del grado di coinvolgimento che si vuole ottenere dalle comunità di riferimento: tecnologia informativa, di dialogo o di consultazione.
In quasi tutti i casi presi in considerazione dal Cnipa si assiste ad un'implementazione di strumenti già in uso da tempo come forum, mailing list e sistemi di content management. Meno utilizzati blog e chat che richiedono gestioni più complesse.