Continua il trend positivo per l’export italiano di marmi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2007 13:31
Continua il trend positivo per l’export italiano di marmi

Anche i primi quattro mesi del 2007 (dati Istat rielaborati, come sempre dall’Ufficio studi dell’Internazionale Marmi e Macchine Carrara) fanno registrare un trend positivo con aumenti per quasi tutte le voci di maggiore importanza, dopo un 2006 che ha visto una chiara ripresa dell’export italiano di marmi e graniti.
Nel primo quadrimestre 2007, infatti, l’Italia ha esportato 977.769 tonnellate di grezzi, semilavorati e lavorati di marmi, graniti e pietre ornamentali, per un valore di 551milioni e 345mila Euro (vedi tavola allegata), con aumento del +6,6% nelle quantità e del +3,4% in valore rispetto al primo quadrimestre del 2006.
I dati sono ancora più significativi se confrontati con lo scorso anno che ha visto la ripresa delle esportazioni italiane di lapidei e conferma il trend sui valori ma anche sulle quantità, con le eccezioni di materiali a basso valore unitario fra le quali spicca la forte contrazione, per quantità (13,62%) e valore, dell’export di granulati, polveri e pietra pomice che fanno segnare all’export (rispetto allo stesso periodo del 2006) un +3,2% sui valori ma anche un -1,5% sui volumi.

Continua anche la crescita delle importazioni, soprattutto in volume, motivate dalla necessità di rifornirsi da parte dei trasformatori italiani, e favorite anche dalla forza dell’euro che compra bene da quasi tutti i fornitori sia di marmi che di graniti.
L’import italiano di settore è stato, da gennaio ad aprile 2007, di 1milione e 52mila tonnellate per un valore di 207 milioni e 486mila euro con un aumento del +11,6% in quantità e di +6,8% in valore (vedi tavola allegata); si tratta soprattutto di graniti in blocchi e lastre che, in questo periodo, provengono principalmente dall’Estremo Oriente, dall’Europa e dall’America del Sud, area sulla quale si registra un calo a conferma del bypass dell’export di area che si dirige direttamente verso il Nord del continente.
Continua, sempre su base contenuta, la crescita delle importazioni di lavorati, con una sensibile accelerazione sui marmi; se per i manufatti in granito è l’Estremo Oriente il maggior fornitore (la Cina primeggia con circa 7 milioni e mezzo di euro), per i marmi l’import di lavorati ha provenienza più europea, con la Spagna primo fornitore (per quasi tre milioni di euro).
Le voci più importanti e qualificate dell’export italiano sono in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con l’unica eccezione dei graniti lavorati che segnano una leggera flessione: -1,8 per quantità e -1,9 in valore mentre l’export dei marmi lavorati fa segnare un +1,9% nelle quantità e ben +6,8% in valore.

Il dato è rilevante perché i marmi lavorati tornano a coprire una quota maggiore rispetto ai graniti, tanto sui volumi quanto sui fatturati facendo sperare in un risultato di fine d’anno ancora positivo sulla scia del 2006.
La concorrenza dei produttori di tutto il mondo su mercati importanti come gli Stati Uniti si fa sentire nel campo del granito, dove l’Italia regge il confronto su alcune fasce di mercato grazie all’alta qualità dei prodotti esportati, mentre scendono i volumi esportati influenzando il saldo finale dell’export di comparto.
Fra le aree di destinazione dei prodotti italiani l’Europa è, in questa fase, quella che offre maggiori gratificazioni, soprattutto per i lavorati, con una crescita del valore medio per tonnellata di esportato soprattutto nei paesi dell’UE, dove sui lavorati si hanno aumenti che vanno dal +5,3% dei marmi al +3,2% dei graniti.

È il segnale che le esportazioni italiane si attestano sulle fasce più qualificate del mercato.

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