24 agosto 2007- Il Gioco del Cacio al Fuso tornerà immancabile, come ormai da quarantasette anni, domenica 2 settembre, alle ore 16.30, in Piazza Pio II: una sfida tra sei contrade in cui ogni esperto giocatore lancerà una liscia forma di cacio sul pavimento lastricato della Piazza del Duomo cercando di avvicinarla quanto più possibile al fuso di legno sistemato al centro. Non è un’invenzione recente quella del Gioco del Cacio, bensì un’antica tradizione del passato contadino della Val d’Orcia, quando a sfidarsi nelle cucine e nelle aie delle case coloniche erano i contadini della valle.
Se il gioco rimane lo stesso, sono tanti i cambiamenti in corso, tutti orientati ad approfondire la tradizione popolare legata al Gioco del Cacio. Il progetto di recupero della tradizione e dell’identità della città di Pienza è pienamente sostenuto anche dalla Regione Toscana, che oltre ad affiancare Comune e Pro Loco in alcuni appuntamenti della Festa del Cacio, ha contribuito significativamente, attraverso l’assessorato all’agricoltura, con un finanziamento di 30 mila euro.
L’amministrazione comunale, la Pro Loco, le associazioni cittadine, le sei contrade e la Consulta Giovanile di Pienza sono stati i soggetti che, a partire dal 2006, hanno lavorato in stretta collaborazione affinché la città possa recuperare la propria sfilata storica di sbandieratori e tamburini.
Il gruppo di giovani riceverà giovedì 30 agosto, alle ore 18, le bandiere e i tamburi per un vero e proprio ritorno al futuro della tradizione contadina e della cultura rinascimentale. E’ stato Aleardo Paolucci, pittore pientino di grande valore, a dipingere le bandiere delle sei contrade con i quali i giovani affronteranno la propria formazione guidati dal più esperto gruppo di sbandieratori e tamburini di San Quirico, cui sarà reso omaggio durante la cerimonia. La sera sarà la volta della cena presso la Festa Arci, dove si riuniranno tutti i giovani delle Contrade.
«Insieme ai due momenti che hanno accompagnato da sempre la manifestazione, il concerto della Corale di Pienza e il ballo in Piazza - commenta Claudico Serafini, assessore al turismo e al commercio - ci auguriamo che anche la sfilata di sbandieratori e tamburini possa diventare non solo un’occasione di recupero della tradizione, ma soprattutto un momento d’incontro e condivisone per i giovani pientini che saranno coinvolti nel progetto».
«Da parte dell’amministrazione – spiega Serafini – c’è un grande interesse nell’approfondire anche quest’aspetto del Gioco del Cacio al Fuso. Alla base di questo impegno plurale c’è un unico filo conduttore: un’idea equilibrata dello sviluppo della città, che risponda ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di poter rispondere ai propri».