I fiorentini vinsero a Campaldino, nel 1289, sull'esercito degli aretini. E quello scontro cambio' il corso della storia, mettendo fine al Medioevo e aprendo la strada al Rinascimento, come descrive Riccardo Nencini nel suo libro "La battaglia" (Edizioni Polistampa). Martedi' 14 agosto alle 10.45, il presidente del Consiglio regionale della Toscana incontrera' l'Accademia Casentinese per dare una lettura storica di quell'evento e per ricostruire anche gli avvenimenti politici e di costume che ruotano attorno agli eserciti schierati nella piana del Casentino.
I Guelfi avevano deciso di saldare definitivamente il conto con i Ghibellini, le cui truppe radunavano oltre 20mila armati.
Fu lo scontro piu' violento del secolo XIII e cambio' le sorti non solo della Toscana, ma del mondo, con l'avvento al potere dei mercanti fiorentini, poi innovatori nei prodotti e nelle scienze ed infine mecenati delle arti e della cultura.
Nella piana assolata di Campaldino, a valle del castello dei Conti Guidi a Poppi, gli eserciti guelfi e ghibellini si affrontano in una battaglia decisiva per le sorti della Toscana e per i futuri equilibri politici ed economici della penisola. Tra i fiorentini Dante Alighieri e Cecco Angiolieri.
Una ricostruzione appassionata ed avvincente dei luoghi, dei fatti, dei personaggi, un romanzo storico dove nulla è stato tratto dalla fantasia ma ogni particolare è frutto di una rigorosa ricerca.
I fiorentini cercavano a Campaldino il riscatto per la tremenda sconfitta patita a Montaperti nel 1260.
Arezzo combatteva per la sua salvezza. Ne nacque una delle battaglie più sanguinose del Medioevo. La battaglia che Dante immortalerà nella Divina Commedia. La battaglia che pose fine all'età dei nobili e definitivamente aprì la strada alla società dei mercanti.