Questa la riflessione del capogruppo dei Verdi Gianni Varrasi : "Il dibattito sulla tramvia, anche per merito delle iniziative dei Verdi, ha assunto finalmente caratteristiche serie e approfondite, con l'intervento di autorevoli rappresentanti dei commercianti, degli industriali e dell'Università. Le nostre prese di posizione, da taluni considerate veementi o offensive, hanno permesso di distinguere nettamente tra le opzioni della destra e della sinistra e, all'interno della sinistra, tra linee politiche progressiste e compatibili e tra quelle corporative o poco efficienti.
A nostro parere i punti di riferimento di qualsiasi riflessione politica e strategica, in questa fase dello sviluppo della città, non possono che essere la modernizzazione, l'efficienza delle imprese, il rapporto con la natura in città e la partecipazione dei cittadini. Chiunque, sia essa una forza politica, un intellettuale o un semplice esponente della società civile, privilegi uno soltanto di questi aspetti a detrimento degli altri, non rende un buon servizio a Firenze. I Verdi intendono portare il proprio contributo di governo, cercando di comporre queste varie dimensioni.
Naturalmente non sempre tutte potranno essere considerate in maniera armonica, perché la vita sociale, come la politica, non assomiglia per niente alle teorizzazioni astratte. E quindi c'è bisogno di pensieri lucidi, di rispetto delle varie posizioni in campo, anche nei momenti più aspri, di compromessi alti. Il nostro intervento nella polemica di questi ultimi giorni, aveva precisamente queste intenzioni, convalidate sia dal documento collegiale dell'Unione, sia dall'innalzamento del livello di dibattito successivo.
Rispetto ai temi della modernizzazione, abbiamo ribadito la necessità e l'urgenza della realizzazione della tramvia, così come è stata progettata dagli sforzi congiunti della maggioranza, dell'assessore Matulli, dell'ingegner Mantovani. Abbiamo posto il problema dell'efficienza delle imprese, paventando un deficit di concorrenza e suscitando le puntualizzazioni non del tutto condivisibili di alcuni nostri alleati. L'intervento del professor Rossi Prodi aggiunge al dibattito una interessante osservazione sulla qualità del costruire e sulla necessità di aprire alla competizione delle idee, la concorsualità sulle nuove edificazioni e sulla trasformazione urbana.
Questo argomento risulta particolarmente importante all'inizio della stagione dell'urbanistica contrattata, che il Piano strutturale prevede e verso il quale le forze politiche dovranno dedicare grande attenzione per opporsi alle tentazioni monopolistiche dei possessori delle aree urbane. Abbiamo difeso il ruolo degli alberi in città, accettando infine che alcuni di essi debbano essere abbattuti per far posto alla tramvia; la Giunta comunale e l'assessore Del Lungo, determineranno le condizioni economiche e realizzative per la ripiantumazione di altre piante più belle e disposte più razionalmente.
Il tema della natura in città, nel momento in cui l'uomo tecnologico si allontana dalle sue radici, dovrà tuttavia essere oggetto di una riflessione comune e trasversale alle coalizioni. Per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini, la consideriamo fondamentale per una vera democrazia, con l'attitudine della politica all'ascolto e al rispetto delle posizioni espresse, pur nel diritto di una maggioranza ad operare scelte. Questa nostra visione strategica ha trovato, in questo mandato amministrativo, consonanza nelle iniziative politiche del sindaco Domenici, a cui continua ad andare il nostro apprezzamento ed appoggio.
Maggiori difficoltà abbiamo trovato con una realtà di governo in cui, a nostro avviso, sono ancora troppo presenti modalità di analisi arretrate e scarsa efficienza operativa. Concordiamo con gli interventi del presidente Mantellassi e del professor Angotti, comparsi sulle colonne della stampa cittadina. La sfida dei Verdi è, ed è sempre stata, quella di non farsi collocare nella comoda casellina dei difensori di micro-sistemi, ma di elaborare e affermare una visione di Firenze che competa con le posizioni politiche della destra, con le culture comuniste e con il partito democratico, pur nella riaffermazione della nostra appartenenza allo schieramento di centro-sinistra e al progetto politico dell'Unione".