Alla fine, nonostante tutto, il raccolto dei cereali in Toscana è andato bene. La produzione di frumento duro, infatti, è cresciuta del 6% e quella del tenero dell’8%. Drastico, invece il calo dell’orzo con un secco -15% sulla campagna cerealicola 2006.
Secondo l’indagine Unione Seminativi La toscana, sotto il profilo produttivo, mantiene la propria vocazione alla coltivazione del grano duro (98.368 ettari seminati) e rimane fra le regioni leader nella cerealicoltura nazionale: 5° produttore italiano per il duro, e 7° per il tenero.
“Nonostante l’andamento climatico sfavorevole – spiega Avio Assunto Maretti, presidente di Toscana Cereali – con temperature troppo miti nel periodo autunnale della semina, ed uno stress idrico in fase di granigione, dovuto alle alte temperature tra fine aprile ed inizio maggio, il raccolto del frumento duro e tenero non è da ritenersi positivo.
L’incremento delle superfici seminate è riuscito solo in parte a compensare il calo delle rese per ettaro dovuto allo sfavorevole andamento climatico, e le quantità sono complessivamente cresciute meno di quanto avrebbe potuto. Se il peso specifico è un po’ basso, il contenuto proteico è molto buono per il frumento tenero, e poco sopra la media per il duro. Per cui la produzione della campagna 2007 si caratterizza per una qualità media”. “Molto positivo – aggiunge Luciano Rossi, direttore dell’Associazione dei produttori – è attualmente l’andamento del mercato alla produzione, in virtù di una robusta domanda, con prezzi agli agricoltori che sono notevolmente in cresciTa: +62,9% per il duro.
Finalmente il settore cerealicolo torna a sperare, dopo anni di vacche magrissime, in cui si produceva per vendere al disotto dei costi di produzione. Rimane purtroppo il dato di fatto negativo che ad un incremento del 13% delle superfici coltivate a duro (15.000 ettari, non è corrisposto un parallelo aumento della produzione, in conseguenza del calo delle rese”.
Complessivamente – secondo l’indagine Unione Seminativi – in Italia c’è stato un aumento della produzione di frumento duro del 2% (3,5 milioni-ton), e del 3,5% del tenero (3,48 milioni-ton), con un aumento totale delle superfici coltivate a duro di 152.000 ettari, e di 93.000 ettari per il tenero.