Per garantire il massimo livello di trasparenza e partecipazione, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha deciso di rendere disponibili on line la documentazione e i progetti relativi alle opere soggette a Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), come ad esempio la Tav Torino- Lione. Il nuovo sito internet rende disponibili informazioni fino ad oggi reperibili solo attraverso faticosi percorsi burocratici. ARPAT ha recentemente pubblicato un opuscolo informativo dedicato alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) nel quale sono descritti in forma agevole e divulgativa i principali elementi che la caratterizzano, i soggetti coinvolti e le finalità della VIA stessa.
La Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) è una procedura tecnico-amministrativa di verifica della compatibilità ambientale di un progetto.
Per impatto ambientale s'intende l'insieme degli effetti diretti, indiretti, secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, a piccola e grande distanza, positivi e negativi indotti da un insieme o da singoli interventi sull'ambiente.
L'impatto ambientale mostra dunque quali effetti può produrre una modifica, non necessariamente negativa, all'ambiente circostante.
Con la valutazione d'impatto ambientale si cerca di prevedere quali saranno i costi ed i benefici (valutati in termini strettamente economici) nel caso in cui si verifichino delle modifiche di uno stato di fatto.
La VIA è delineata dalla Direttiva 85/337/CEE, aggiornata dalle Direttive 97/11/CE e 2003/35/CE.
In Italia, è stata introdotta con Legge 8 luglio 1986 n.
349; successivi decreti ne regolano il funzionamento.
Sono sottoposti alla procedura di V.I.A. i progetti pubblici e privati che possono avere un impatto ambientale rilevante. In particolare, progetti di opere quali raffinerie, centrali termiche, acciaierie, impianti chimici, dighe, porti, infrastrutture stradali e ferroviarie, elettrodotti sono sottoposti a V.I.A. nazionale, mentre progetti relativi ad agricoltura, selvicoltura, acquicoltura, industria estrattiva, produzione e trasformazioni di metalli, costruzione e montaggio di autoveicoli, cantieri navali, industrie alimentari, oleodotti e gasdotti, piste da sci ed altro sono oggetto di V.I.A.
in ambito regionale.
Per alcune tipologie di opere la normativa fissa limiti dimensionali per l’assoggettabilità a V.I.A. e per la sua collocazione in sede nazionale o regionale; in altri casi, il legislatore europeo o nazionale ha lasciato la valutazione ad una procedura caso per caso, la cosiddetta verifica di esclusione, sulla base di elementi noti e forniti dal proponente.
L’autorità competente a livello nazionale è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, affiancato dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali per gli aspetti archeologici – paesaggistici.
Il Ministero di avvale per le valutazioni tecniche della Commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale e della Commissione Speciale per la Valutazione dell’Impatto Ambientale nel caso della V.I.A.
di infrastrutture strategiche.