Firenze – Per Firenze un simile successo di pubblico equivale a un nuovo record, dopo l’esposizione dedicata a Botticelli e Filippino Lippi, che nel 2004 si guadagnò oltre 300 mila visitatori e una vasta eco internazionale. Per il mondo della cultura legittima invece un’esperienza clamorosamente innovativa, che riesumando una vicenda pressoché dimenticata, benché decisiva per molta pittura del Novecento italiano, premia serietà della ricerca e solidità del progetto, suggerisce prospettive e itinerari inediti in tema di organizzazione di mostre e sollecita lungimiranti attenzioni anche in materia di arte contemporanea.
Quanto all’aspetto economico, Cézanne a Firenze ha generato una ricaduta sul territorio di circa 50 milioni, pari a 13 euro per ciascun euro investito.
Lo ha calcolato l’istituto specializzato CST (Centro Studi Turistici), utilizzando una serie di consolidati parametri, tra cui il bollettino dei prezzi al consumo della Banca d’Italia. I dati disaggregati parlano di oltre 124 mila visitatori turisti, di 73 mila residenti in provincia di Firenze e di 53 mila escursionisti (i visitatori mordi e fuggi), che hanno speso in alberghi, trasporti, ristorazione, pubblici esercizi, visite ad altri musei e acquisti vari nei negozi, 46,8 milioni di euro, ai quali occorre aggiungere 1,8 milioni in biglietti d’ingresso e acquisti al bookshop (catalogo Electa).
Curata da Francesca Bardazzi, nota studiosa del collezionismo di Cézanne in Italia, e da Carlo Sisi, uno dei massimi esperti del periodo, già direttore a Palazzo Pitti della Galleria d’Arte Moderna, la mostra presenta dunque un bilancio eccellente sotto molti aspetti.
Naturale, quindi, la soddisfazione di quanti possono rivendicarne la paternità, in primis l’Ente Cassa di Risparmio cui si devono progetto e produzione.
“Il successo di Cézanne a Firenze”, afferma il presidente Edoardo Speranza, “supera le nostre pur positive attese e consiste non solo nel numero di visitatori, ma anche nella partecipazione culturale all’evento, e in particolare nella riconsiderazione di quell’ambiente fiorentino di fine Ottocento, così raffinato, colto, accogliente, che fece della città un centro internazionale di avanguardia e di progettazione.
Era lo scopo recondito che l’Ente si attendeva, secondo il suo ambizioso disegno di dare un contributo forte affinché Firenze torni ad essere città cosmopolita e di alta formazione con un ruolo significativo nel contesto dell’attualità globalizzata”.
Per la Fondazione Strozzi, che ha curato la realizzazione, il direttore James Bradburne sottolinea un aspetto inconfutabile del successo di Cézanne a Firenze, ovvero la possibilità di organizzare mostre allo stesso tempo intelligenti, accessibili e popolari.
“Questo elettrizzante risultato”, aggiunge, “é dovuto in larga parte alla forza della storia dei due primi collezionisti di Cézanne e all’appeal di un allestimento che ha saputo parlare sia agli specialisti che al grande pubblico, agli adulti e ai bambini”.
Cézanne a Firenze è stata peraltro gratificata dall’alto patronato della Presidenza della Repubblica e per la sua rilevanza, è stata inserita nel Progetto Magnifico, il sistema integrato di comunicazione e di promozione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Allo sponsor principale, Banca CR Firenze, ha fatto inoltre da corollario la mobilitazione delle categorie economiche e di numerose associazioni culturali fiorentine, che con varie promozioni e iniziative hanno offerto una collaborazione davvero senza precedenti.
Anche questo sabato la mostra resta aperta fino alle 23.
Nel cortile di Palazzo Strozzi concerto dell’Orchestra da Camera Fiorentina (ingresso libero). Domenica, ultimo giorno, orario 9 – 20.