Firenze – “Ai’h’a”, questo il titolo – originale e volutamente allusivo alle polemiche sull’economostro - del nuovo autodramma della Compagnia del Teatro povero di Monticchiello, che dal 21 luglio al 12 agosto va in scena nel borgo medioevale, cinto tra le mura con torri e cassero della metà del 200. A presentare lo spettacolo, in saletta stampa a Palazzo Panciatichi, sono intervenuti i consiglieri regionali Gianluca Parrini, Rosanna Pugnalini e Severino Saccardi, insieme al presidente della Compagnia teatrale ed al regista dello spettacolo.
“Grazie per l’attenzione alla nostra terra – ha esordito la Pugnalini – che sta vivendo un momento particolare ed è stata toccata nel profondo dalla questione dell’ecomostro, sentendosi ora un po’ colpevolizzata, ora eccessivamente sotto gli occhi dei media”, ma sempre pronta a calcare le scene, diventando protagonista degli spettacoli. "Il percorso è quello, pluridecennale, del 'Teatro povero' che, fin dalle origini, coinvolge la popolazione del luogo in un'esperienza originale – ha spiegato Saccardi - con una riflessione collettiva, che poi viene tradotta e rappresentata sulle scene della piazza paesana, su temi di grande importanza: le radici, il lavoro, il mutare dei costumi e delle mentalità, il rapporto fra il ricordo del passato e l'attualità”.
E ad un tema di scottante attualità è legata, quest'anno, la rappresentazione del Teatro povero di Monticchiello, che, recentemente è stato al centro di un acceso dibattito - tuttora non spento - relativo al rispetto dell'ambiente ed alla tutela di un patrimonio paesaggistico e storico universalmente considerato di grande pregio. Per Saccardi, “il teatro di Monticchiello, oltre ad interessare, coinvolgere e divertire, farà discutere, una volta di più”. I consiglieri regionali hanno quindi ricordato che la commissione Cultura si recherà a Monticchiello e sarà presente allo spettacolo, testimoniando la vicinanza e l'interesse delle istituzioni regionali per questa singolare ed importante realtà.
Monticchiello infatti “non è solo un paese da cartolina, un delizioso territorio del Sud della Toscana”, ma soprattutto è il centro di un dibattito culturale, che chiede e merita tutta l’attenzione possibile. “Dopo l’esplosione mediatica del caso ecomostro – ha spiegato il regista Andrea Cresti – la comunità è apparsa subito lacerata, ferita, e la scelta dell’argomento per lo spettacolo 2007 è stata obbligata. Nelle nuove case, pietra dello scandalo e segno di contraddizione per la comunità, si sono improvvisamente materializzate speranze e timori degli abitanti: da un lato la speranza di un futuro più ricco, animato, vitale, palpabile, fuori dagli stereotipi museali e vagamente mortuari cari agli esteti di ogni osservanza; dall’altro l’impatto massiccio, l’intrusione vistosa degli edifici, in un contesto a dir poco delicato…”.
Da qui il desiderio e lo slancio dell’esperienza del Teatro povero di Monticchiello, pronto a raccontare paradossi – immaginati o reali – per invocare il riscatto dei piccoli centri.
Come ogni anno il teatro povero mantiene la sua caratteristica di “coralità”; su un totale di 150 abitanti, l’autodramma ne coinvolge ben 80 in scena, mentre gli altri sono impiegati nell’allestimento tecnico, nell’accoglienza del pubblico e in cucina, a preparare i piatti tipici nella Taverna del Bronzone.
Ancora una curiosità: Asor Rosa non è stato coinvolto nello spettacolo.
(ps)