E’ disponile in libreria lo splendido volume che accompagna la mostra inaugurata al Complesso Museale di Santa Maria della Scala di Siena curata da Alessandra Arezzi Boza e Margherita Anselmi Zondari in collaborazione con la Fondazione Pucci e che rimarrà aperta fino al 9 settembre. Quest’anno infatti ricorrono cinquanta anni dalla collezione dedicata al Palio e alle contrade senesi che il celebre stilista presentò nel giugno del 1957 nella sala Bianca di Palazzo Pitti : diciassette indossatrici sfilarono con abiti ispirati dai motivi geometrici e dai colori accesi delle tradizionali Contrade medievali.
Pubblicato da Protagon Editori “Emilio Pucci 1957 La Collezione Palio” (nel formato 24X30 , pagg. 270 , Euro 40,00, cartonato) è uno splendido volume, ricco di materiali provenienti dall’Archivio Emilio Pucci : fotografie d’epoca, schizzi, disegni originali, tessuti, prove colore, abiti, costumi, foulard e documenti, una testimonianza unica sulla celebre collezione ispirata dai costumi della Contrade di Siena e che valse a Emilio Pucci nel 1957 il Neimann-Marcus Award e un successo internazionale senza precedenti.
Dal punto di vista stilistico, la Collezione Palio segna il passaggio da una ispirazione figurativa, legata a motivi tipicamente italiani e alla nostra tradizione culturale al Pucci, stilista-artista, più conosciuto a livello internazionale, quello delle fantasie geometriche e dei cromatismi che hanno segnato in maniera irreversibile la moda degli anni ’60 e lo stile Pucci nel mondo. La Collezione Palio fu, per lo stilista, la prima vera collezione che dimostrava una coerenza di progetto , dalla scelta del tessuto e dello stampato alla sua applicazione su un ampia gamma di colori e di modelli: abiti da sera, da cocktail e da giorno, camicie, shorts, costumi da bagno e teli di spugna, capaci di integrare lo spirito moderno e innovativo con la tradizione e la storia di un passato fonte di ispirazione.
La mostra e il catalogo, distribuito in libreria, testimoniano il valore di questa collezione nella storia dello stilista fiorentino inserendola nella più ampia vicenda che, a cavallo tra gli anni 50 e 60, porterà alla nascita e all’affermazione del Made in Italy nel mondo.