Preoccupazione è stata espressa dall’assessore all’agricoltura Pietro Roselli sulla cascola precoce degli ulivi e sulla vendemmia anticipata in Provincia. Rispondendo a due domande d’attualità di Massimo lensi e Leonardo Comucci del gruppo di Forza Italia, Roselli ha sottolineato che: “Il clima troppo caldo sta provocando maturazioni precoci dei nostri frutti a partire dalla vite e dall’ulivo. Quest’anno siamo con una maturazione anticipata di 25 – 30 giorni, a seconda delle altitudini, ed il fenomeno della cascola che doveva arrivare tra la fine giugno ed i primi di luglio è stato anticipato di un mese.
Succede all’ulivo e succede a chi ha i meli, i peri e non c’è nulla di straordinario. Si segnala – ha aggiunto Roselli – anche la maturazione precoce delle uve, tanto che molte aziende sono in difficoltà non avendo operai d’agosto quando si dovrebbe iniziare la vendemmia. La vera preoccupazione è un’altra. A rischio non è tanto la perdita di una parte di prodotto, cosa che quest’anno avviene non per la cascola precoce delle olive ma perché non c’è stata una buona fioritura ed il clima non è stato idoneo, ma per il fatto che le produzioni per noi più tipiche, caratterizzanti e preziose, come i vini ben strutturati di lunga conservazione, con questo clima non idoneo sono a rischio.
La temperatura invernale mite e questo clima estivo non aiuta sapori forti e profumi profondi, tipici delle nostre produzioni. Sul fronte delle uve si sta già discutendo di nuovi vitigni che possano avere una maturazione più lunga nonostante il clima mite. Per l’olivo la cosa è più complessa, anche perché la ricerca è più arretrata e non ci sono le condizioni economiche per investire attentamente sulla redditività della produzione dell’olio”. Lensi ha ribattuto che: “Numerose cooperative agricole dei dintorni di Firenze hanno denunciato un lungo elenco di agenti patogeni che, proprio a causa di questo inverno caldo, stanno aggredendo le produzioni tipiche della zona.
Ho riscontrato: occhio di pavone per le olive, la vescenza dorata per la vite, la tignola per l’olivo, la peronospora, l’alternaria e la cladosporiosi per i pomodori fiorentini, la batteriosi per i fagiolini, la virosi per le zucchine, insomma tutta una serie di malattie, di agenti patogeni fungini che stanno colpendo in maniera aggressiva le coltivazioni tipiche della nostra zona. Occorre un maggiore interesse da parte della Provincia su questi fenomeni perché, se anche l’anno prossimo sarà un anno con un clima di tipo anomalo: o più freddo o più caldo rispetto a quello che è il clima normale di un inverno toscano e fiorentino, si dovrà intervenire preventivamente per capire quali possono essere le aggressioni patogene alle produzioni tipiche fiorentine”.