«A settembre verificherò se nelle strutture sanitarie fiorentine, in regime di intramoenia, sono stati individuati gli spazi necessari a garantire la libera attività professionale». Lo ha annunciato il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri, che è anche componente della commissione per le politiche sociali e della salute. Con una interrogazione al sindaco l'esponente del centrodestra chiede spiegazioni alla luce «del disegno di legge sull'esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale, approvato lo scorso 11 maggio dal Consiglio dei Ministri e attualmente all'esame del Senato della Repubblica, dovrebbe divenire legge entro il prossimo 31 luglio, ultimo giorno per esercitare l'intramoenia allargata.
Visto il nuovo rinvio della discussione in commissione igiene e sanità del Senato - scrive Pieri - è presumibile che venga fatto ricorso al decreto legge per rispettare la scadenza prevista dal disegno di legge del Ministro Livia Turco. Quest'ultimo prevede che le Regioni si impegnino in modo prioritario per la realizzazione entro il 31 luglio 2008 degli spazi interni alle strutture sanitarie per garantire pienamente l'esercizio della libera professione intramuraria e, in alternativa, la possibilità di acquisire spazi ambulatoriali esterni tramite acquisto, locazione o convenzione, spazi comunque gestiti dalle ASL in maniera diretta sia per quanto riguarda il tariffario sia per la prenotazione delle prestazioni da eseguirsi in tempi o sede diversi da quelli istituzionali».
Il consigliere di Forza Italia vuole anche sapere «quali sono gli spazi ambulatoriali individuati, se trattasi di spazi specifici interni alle strutture sanitarie oppure esterni acquisiti tramite acquisto, locazione o convenzione»; «nel caso trattasi di spazi esterni, quanto incideranno i costi per l'acquisizione dei locali sul tariffario delle prestazione dei servizi»; «con quali modalità verranno effettuate le prenotazioni delle prestazioni per evitare promiscuità fra le richieste di prestazioni in convenzione e quelle in regime di libera professione intramuraria, considerato il presumibile ritardo nell'erogazione della stessa prestazione per l'utente che si rivolge al servizio sanitario pubblico in regime di convenzione».(mr)