Firenze – Fare del Chianti il quarto parco regionale della Toscana. Questa la proposta avanzata dal presidente della commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale, Erasmo D’Angelis, all’indomani della visita al Castello di Verrazzano. L’idea, lanciata nel corso della tavola rotonda svoltasi lunedì 2 luglio sul tema “Criticità ambientale e politiche di tutela per il territorio del Chianti”, arriva a conclusione di una lunga giornata di dibattito e confronto tra istituzioni locali, comitati, imprenditori e singoli cittadini.
“Il Chianti – ha spiegato D’Angelis – è una ‘regione omogenea’ che ha bisogno di consolidare il proprio modello di sviluppo basato sull’agricoltura, il turismo e lo straordinario paesaggio con regole certe e condivise”. La proposta di istituire il parco regionale del Chianti, rientra quindi in questa ottica ed è stata lanciata dal presidente proprio nel corso del dibattito promosso dalla Fondazione per la tutela del Chianti classico. “Si tratterebbe – ha continuato D’Angelis - del quarto parco regionale per un territorio che tocca due province e otto comuni.
Certo è un procedimento complesso che richiederà due o tre anni, ma possiamo iniziare a lavorare a questa ipotesi anche in attesa che il territorio venga riconosciuto patrimonio Unesco”. “Il parco delle Apuane e quello di San Rossore - ha continuato il presidente - rappresentano delle sfide vinte. Perchè allora non guardare al Chianti in questa prospettiva? Ovviamente, il progetto richiede l’impegno e il consenso di tutti: amministrazioni, comitati, imprenditori e singoli cittadini”.
Al centro del dibattito anche un confronto tra comitati e rappresentati degli enti locali su temi di grande interesse per il territorio: dalla Cava di Montegrossi a Gaiole (Si), al polo industriale di Testi tra Greve e San Casciano (Fi) dove oltre alla presenza di un cementificio è prevista la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore.
Su tutti questi temi, alla commissione del Consiglio regionale sono stati chiesti “chiarimenti” ed una “maggiore pianificazione”. In particolare, sulla questione Testi D’Angelis ha ricordato che il nuovo piano provinciale dei rifiuti “permetterà di superare le emergenze della piana fiorentina”. “Solo dopo potremo pensare al polo industriale”. Il presidente ha quindi evidenziato che un “valido aiuto non solo per il Chianti e il suo paesaggio, ma per la Toscana tutta” arriverà dal nuovo piano di indirizzo territoriale (Pit) e dal Codice del paesaggio la cui approvazione è fissata per il prossimo 25 luglio.
“Con questo strumento – ha concluso D’Angelis - la Regione Toscana oltre a rispondere positivamente ai casi come quello di Monticchiello, rafforza la pianificazione e il controllo a tutela del paesaggio e del territorio”.
Tra i tanti interventi registrati, anche quello del presidente della Fondazione per la tutela del Chianti, Giovanni Ricasoli-Firidolfi, che ha sottolineato come “nel territorio vi sia una crescente distanza tra amministrazioni e sensibilità ambientaliste. Cittadini e operatori devono poter contare di più nelle scelte di governo del territorio perché il Chianti può diventare, attraverso una maggiore collaborazione, un laboratorio tra i più avanzati in Toscana e dare avvio a una stagione più proficua che in passato.
Non siamo contro lo sviluppo del territorio – ha concluso - ma è evidente che questo deve essere compatibile con il paesaggio”.
Il sindaco di Greve, Marco Hagge, ha invece lanciato un appello alla Regione: “Il Comune non può essere l'ultimo terminale chiamato a gestire anche situazioni che travalicano i confini e le competenze comunali. L’amministrazione è il primo comitato nel considerare l'importanza del territorio, inteso come straordinaria risorsa. Ma – ha concluso - non possiamo essere lasciati soli”.
All’incontro erano presenti anche i consiglieri regionali e membri della commissione Territorio e ambiente, Bruna Giovannini (Ds), Mario Lupi (Verdi), Paolo Marcheschi (Fi) e Monica Sgherri (Prc). Tutti si sono detti conviti della necessità di approfondire i temi e le idee scaturite dalla giornata di dibattito. In particolare la consigliera Giovannini si è detta disponibile a “mettere in calendario una serie di incontri specifici” sulla tutela del territorio del Chianti per “raccogliere ed elaborare al meglio le idee e le proposte scaturite da questa lunga giornata di confronto e dibattito”.
Per il consigliere dei Verdi Lupi, il dibattito è stato “proficuo e ricco di spunti che occorrerà elaborare”. Sull’idea lanciata dal presidente D’Angelis, il consigliere si è detto “disponibile ed interessato” a svilupparla. Per il consigliere azzurro Marcheschi, fermo restando “l’impegno deciso” per una valorizzazione ed una tutela del territorio del Chianti che sia “più incisiva ed attenta”, è utile ribadire che “di errori ne sono stati fatti, occorre quindi andare avanti imparando dagli sbagli commessi per non ripeterne di nuovi”.
Dalla consigliera di Rifondazione comunista una risposta al primo cittadino di Greve: “il Comune non può dire di non avere poteri rilevanti. Come amministrazione ha compiti e responsabilità precise. È giusto chiedere maggiore coinvolgimento e attenzione da parte della Regione, ma tutti devono fare la propria parte”. (f.cio)