Nella cornice del Salone dei 500 sotto lo sguardo della Coppa del Mondo vinta dagli Azzurri un anno fa a Berlino, il tema della violenza negli stadi è stato analizzato in maniera critica e costruttiva questa mattina a Firenze. A sostenere la relazione introduttiva il Questore di Firenze Francesco Tagliente al quale hanno fatto seguito le esposizioni del Presidente della Figc Giancarlo Abete, del responsabile della sicurezza Uefa Marc Timmer, dell'Assessore allo sport del Comune di Firenze Eugenio Giani.
A coordinare gli interventi il Direttore de 'La Nazione' Francesco Carrassi. E' vero che soltanto a seguito dei tragici fatti di Catania le strutture sportive in Italia hanno cominciato ad adeguarsi grazie agli investimenti economici delle stesse società e al supporto dei comuni, ma come ha sottolineato il Questore di Firenze Tagliente, il Franchi e il Castellani di Empoli non sono stati interessati nelle ultime stagioni da fatti rilevanti per merito della correttezza dei tifosi. La proposta dello stesso Questore per il futuro è in ogni caso quella di creare una tessera del tifoso che contenga tutte le informazioni personali e i dati sensibili che rendano più agevoli le procedure di controllo da parte degli organi di sicurezza ma anche più semplici le operazioni di acquisto dei titoli di accesso allo stadio, una sperimentazione che potrebbe partire nel corso di questa stagione proprio dal Firenze.
In particolare l'Amministratore Delegato della Fiorentina, Sandro Mencucci ha analizzato le possibilità future di un tale documento: "Credo che la società viola possa dare il suo contributo con l'appoggio di tutte le istituzioni in questo senso. L'impostazione di questa tessera non vuole essere invasiva nella privacy dei tifosi, vuole garantire un accesso sicuro agli stadi a tutti i sostenitori. Una sorta di carta d'identità elettronica, o per meglio dire un passaporto del tifoso, ne più ne meno di quello che succede quando si viaggia negli aeroporti o alle frontiere .
Tengo a sottolineare che a Firenze, al contrario di quanto accade nel resto d'Italia i dati di affluenza allo stadio sono in leggera crescita, al Franchi arrivano famiglie, sostenitori stranieri e i nostri supporter più accesi, il tutto sempre con grande correttezza. Dobbiamo guardare a questa carta del tifoso come a un documento che nel breve tempo, con l'aiuto di una modifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, possa sostituire i biglietti o gli abbonamenti caricando all'interno di questa tessera i dati necessari, come accade per gli skipass in montagna o nei treni quando il biglietto viene semplicemente inviato al telefonino.
In Spagna, dove l'informatizzazione è forte, esiste grazie a un documento simile la possibilità per il tifoso di essere agevolato in molte situazioni. Faccio l'esempio di un abbonato che non si rechi allo stadio per una gara, e in quel caso può rivendere il suo posto. Ci guadagna lo stato con l'Iva, ci guadagnano tifoso e società che si dividono il resto del tagliando. Ma tornando al tema principale, quello della violenza, va combattutta con delle armi molto più decise come la lealtà sportiva, la correttezza e la formazione culturale, tutto deve partire dalla società , dai giocatori che vanno in campo e dall'informazione sportiva".