Questa la pesante conseguenza dell’accoglimento da parte del Tribunale di Firenze, Sezione Lavoro, del ricorso presentato ieri, 19 giugno, da Andrea Pastacaldi dirigente della Banca Toscana, appartenente al Gruppo MPS, licenziato il 6 ottobre scorso per aver raggiunto i 58 anni di età e i requisiti minimi pensionistici. Come affermano gli avvocati Maurizio Bellucci e Fabrizio professor Mastrangeli, “il licenziamento effettuato utilizzando il solo parametro dell’età non è e non può essere legittimo” e inoltre sempre a proposito del licenziamento di Pastacaldi “siamo in presenza di una sostanziale discriminazione per età, vietata dalla legge (D.lgs.9.7.2003 n.216, attuativo della Direttiva 2000/78/CE)”.
In ogni caso, precisano i difensori che “trattandosi di un dirigente non apicale, il licenziamento in questione sarebbe dovuto essere assistito da idonea motivazione, del tutto assente nel caso di specie”. Il comportamento della Banca fiorentina è tanto più grave in quanto contrario al dettato della Carta Etica dei Valori Aziendali che il Gruppo MPS ha volontariamente sottoscritto e che vieta esplicitamente ogni forma di discriminazione, ivi compresa quella per età. A questo proposito Roberto De Santis, Presidente dell’Associazione Nazionale Quadri della CISL (APQ), della quale Pastacaldi è Vicepresidente, riafferma con forza che “i codici etici ed i Principi di Responsabilità Sociale di Impresa non possono servire come fiori all’occhiello per le aziende, ma devono permeare la vita quotidiana delle stesse.
E’ proprio per diffondere questi principi e questa cultura – ha concluso De Santis - che APQ CISL con la Regione Toscana, Federmanagement ed altri soggetti ha istituito un premio annuale che va a valorizzare con il Premio Etica & Impresa i migliori accordi e le migliori pratiche di Responsabilità Sociale di Impresa, al di là delle politiche autoreferenziali e di vetrina condotte da certe aziende”.