14/06/2007- La Siena - Grosseto sta per entrare nel Dpef, il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria che traccia le linee guida del governo per la prossima Legge Finanziaria. Ad un anno dall'insediamento del governo Prodi, arriva il piano delle grandi opere del ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro. Il segno di discontinuità, rispetto al passato è forte. Di Pietro ha scelto di fare un piano molto selettivo, con 50 opere di serie A rispetto alle 125 del primo piano Berlusconi, che erano andate via via moltiplicandosi.
Gli importi parlano chiaramente: rispetto ai 170 miliardi del piano Berlusconi-Lunardi, le priorità di Di Pietro valgono 29.175 milioni, decisamente più realistiche e finanziabili nel periodo 2007-2011. “Apprezziamo il lavoro del Ministro Antonio Di Pietro – affermano i deputati toscani dei Ds - che, ad un anno dall’insediamento del governo Prodi, è riuscito a ricostruire un piano, credibile, delle opere infrastrutturali, strategiche per il Paese. In questo elenco ci sono tutti i lotti della Siena-Grosseto.
Un ottimo risultato per la Toscana, grazie alla spinta della nostra Regione, alla coerenza del Ministro ed al nostro impegno che ha scongiurato il project financing. Se fosse andata avanti quella ipotesi la realizzazione dell’opera avrebbe subito incertezze fatali”. “Abbiamo chiesto, assieme agli altri parlamentari toscani de L’Unione, un incontro urgente al Ministro Di Pietro per segnalare che in Toscana ci sono le condizioni per destinare maggiori risorse, sulla base dei criteri ai quali lo stesso Ministro si è rigorosamente attenuto.
In primo luogo occorre che la Regione Toscana ed il Ministero si attivino per l’inserimento immediato nel piano delle grandi opere del nodo di Arezzo – primo e secondo stralcio per circa 160 milioni di euro – che è un tratto strategico della Grosseto-Fano. L’opera è nelle condizioni per essere appaltata e risponde a due criteri di fondo: è nelle priorità nazionali, in quanto nella Due Mari, ed è cantierabile. Ciò appare coerente anche con il quadro delle risorse. Se ai 430 milioni, per il momento destinati in Toscana, di euro si aggiungessero anche i 900 milioni dell’Alta Velocità sul nodo fiorentino, la somma di 1,4 miliardi di euro risulterebbe ancora ben al di sotto di un equilibrio tra le aree del Paese, che dovrebbe vedere assegnare più risorse alla Toscana”.
“Si deve tenere conto infatti che una grande opera, molto importante per la Toscana, ma di indubbio valore nazionale ed europeo come l’autostrada Tirrenica, sarà realizzata senza fare ricorso a risorse pubbliche.
Per questo le autorità competenti debbono velocizzare, al massimo, l’iter procedurale del Via (Valutazione impatto ambientale) per arrivare quanto prima alla cantierabilità. Occorre inoltre non trascurare altre esigenze, maturate da tempo, nel territorio toscano e già presenti nel piano quinquennale Anas 2007–2011 che potrebbero essere rapidamente appaltate e mantenere impegni già assunti con la Finanziaria 2007 come la progettazione definitiva della Pontremolese”. Questo comunicato congiunto è stato sottoscritto dai deputati Raffaella Mariani, Franco Ceccuzzi, Rolando Nannicini, Claudio Franci, Silvia Velo, Michele Ventura, Alberto Fluvi, Elena Cordoni, Marco Filippeschi e Andrea Lulli.