Firenze, 5 giugno 2007- Ieri l'intervento è stato presentato dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, dal presidente della commissione consiliare urbanistica Antogiulio Barbaro e da Yves Mény, presidente dell'Istituto Universitario Europeo. Il progetto sarà oggetto di una delibera all'ordine del giorno nel consiglio comunale odierno. Per la precisione il consiglio comunale è chiamato ad approvare una deroga al Piano regolatore necessaria a realizzare il progetto che interviene su un complesso storico di notevole pregio situato in una zona vincolata, una deroga che ha già il consenso della Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici, che ha collaborato alla stesura del progetto da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Gli archivi, attualmente ospitati a Villa Il Poggiolo, raccoglieranno documenti storici che rappresentano la memoria dell'Europa in costruzione a partire dall'embrione dell'Unione Europea, ovvero la CECA. Ma non ci saranno soltanto gli atti ufficiali raccolti e pubblicati da Bruxelles. Nell'archivio di Villa Salviati, che sarà intitolato ad Altiero Spinelli, troveranno posto anche i documenti che tracciano la storia non ufficiale dell'Unione Europea, per esempio le carte di privati che hanno svolto un ruolo politico importante come quelle dello stello Spinelli e di Alcide De Gasperi.
Il nuovo archivio, composto da locali per depositi e attività di consultazione, si svilupperà sotto terra, per la precisione dell'area un tempo occupato dal giardino all'italiana, ormai scomparso. Una volta costruita, la struttura verrà ricoperta e sopra verrà ripristinato il giardino all'italiana secondo i progetti originali. Anche le serre adiacenti, da tempo abbandonate, saranno recuperate e utilizzate per uffici. I lavori dovrebbero iniziare entro la fine dell'anno e andranno avanti due anni.
Le ex scuderie, per esempio, saranno destinate in parte a sale di consultazione e in parte al dipartimento di storia ma senza alterare la struttura dell'edificio storico. L'elemento qualificante del progetto è proprio quello di salvaguardare la villa e il parco e allo stesso tempo adeguarla alla nuova funzione di archivio e dipartimento universitario. Oltre ai locali sotterranei dell'archivio, anche le centrali tecnologiche saranno celate in un volume seminterrato alla spalle del palazzo, oltre il muro verso la valle.
La villa sarà oggetto di un progetto di recupero e restauro conservativo, che dovrebbe iniziare nel 2008. Nell'edificio principale troveranno posto gli uffici per i professori, le sale assistenti e ricercatori, oltre a due sale per seminari, una per l'informatica e la segreteria. Prevista anche una zona ristorazione nel seminterrato del palazzo mentre nelle soffitte saranno collocati gli uffici amministrativi. Sempre nella villa, nel grande salone a piano terra sarà realizzata una sala conferenze da 120 posti, con due sale di supporto.
Un'altra sala riunioni è prevista nell'ex soffitta. Infine gli ambienti delle grotte, la galleria verso il parco e gli antichi impianti idrici verranno salvaguardati. In totale la spesa per il progetto complessivo è di 15 milioni di euro, di cui 5 per il nuovo archivio e il resto per il recupero e restauro della villa. I fondi per la prima tranche del progetto, quello del nuovo archivio, sono già stanziati nell'ultima Finanziaria. Lo Stato infatti mette a disposizione le strutture dove l'Istituto, che è un'istituzione universitaria con compiti di insegnamento post-laurea al livello più elevato e che ha sede con presso la Badia Fiesolana, svolge le sua attività.
La delibera è stata infine approvata dal consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza e del centro destra. I consiglieri di Rifondazione comunista si sono astenuti.
«Il cosiddetto progetto di recupero e di restauro di Villa Salviati comporta in realtà una nuova edificazione di oltre 4000 mq, interrati, che il Comune avvalla in deroga alle normative vigenti». E' quanto ha detto Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, annunciando in Consiglio Comunale il voto contrario alla delibera riguardante la costruzione di un nuvo edificio interrato che conterrà l'archivio storico degl atti della Comunità Europea.
«Nessuna legislazione regionale nè le norme del PRG di Firenze consentono di edificare un nuovo edificio, seppur interrato, nel "parco delle colline" di Firenze - ha sottolineato Ornella De Zordo - oltrettutto in area a vincolo paesaggistico, peraltro di altissimo pregio e fama mondiale coma la valle del Mugnone sotto Fiesole. Si tratta di intervento che si sarebbe potuto evitare - ha concluso Ornella De Zordo - verificando ad esempio la possibilità di inserire altrove l'Archivio, nell'ambito del Campus universitario di Sesto o nell'ex Manifattura Tabacchi».