Firenze, 29 maggio 2007- E’ emergenza maltempo per Chianti e Valdisieve, aree colpite da violente grandinate fra domenica e lunedì. Chicchi ghiacciati che hanno flagellato ulivi e filari di viti, provocando il molti casi la caduta o il danneggiamento di olive e grappoli appena allegati.
“Difficile quantificare i danni al momento – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia -, servirà ancora qualche giorno per fare il punto della situazione.
La grandine che ha colpito a macchia di leopardo il Chianti, nella giornata di domenica, e che ha flagellato la Valdisieve e le zone di Grassina e Antella il lunedì ha sicuramente creato problemi a ulivi e viti che, complice il caldo di questi ultimi mesi, erano già in fase avanzata, con frutti e grappoli già allegati. Questo si rifletterà sulla produzione, speriamo in modo moderato, sempre che il maltempo non porti nuove grandinate. Qualche problema si è registrato anche sulle colture orticole, soprattutto bietola e prezzemolo nell’area di Pontassieve.
Il rischio maggiore è però quello legato alle malattie e occorre intervenire in tempi estremamente rapidi con il rame per cicatrizzare le ferite delle piante”.
La grandine, infatti, provoca ‘ferite’ su ulivi e viti che sono soggette a infezioni da batteri, nel primo caso, e ad attacchi fungini, nel secondo. “Le piante di ulivo colpite dalla grandine – ricorda Tofani – presentano ferite che sono soggette a forme di batteriosi, in particolare la ‘rogna dell’olivo’. Si tratta di una malattia che, se non vengono cicatrizzate le ferite con soluzioni a base di rame, provoca glomeruli e escrescenze tumorali sulle piante.
Il danno immediato per la produzione è minimo ma, col tempo, questa infezione può portare alla morte dell’ulivo. C’è anche il rischio di propagazione della malattia, con l’uomo che può far da vettore nel momento della raccolta delle olive e della potatura. Per quanto riguarda le viti, il rischio da non sottovalutare è quello di attacchi fungini, un pericolo che aumenta esponenzialmente con l’umidità e con le ferite aperte sulle piante. Anche qui l’unica soluzione è l’intervento con soluzioni cicatrizzanti a base di rame”.