Firenze - Un'unica regia e una strategia integrata per il rilancio economico, la promozione e l'internazionalizzazione della Toscana; più coordinamento con le politiche per il turismo e il marketing territoriale; una nuova fase nella politica industriale, che faccia perno sull'innovazione, sull'attrazione degli investimenti, sulla valorizzazione dei settori qualificanti della regione. Queste le indicazioni emerse nel seminario di approfondimento che la commissione Attività produttive del Consiglio regionale ha dedicato ai temi dell'economia, dell'internazionalizzazione, della promozione, del turismo.
Secondo gli ultimi dati, l'export toscano è cresciuto del 12% nel 2006; moda e meccanica sono i settori forti, ma ancora permangono difficoltà soprattutto nel tessile. I mercati di sbocco sono concentrati in Europa (50%), seguono USA (11%) e Russia (10%), quindi i nuovi mercati di Brasile, India e Cina che insieme superano il 25%. Nel turismo, il trend dal 2005 è positivo, con una presenza di stranieri superiore rispetto alla media italiana (47% contro 41%) e la prevalenza di statunitensi, giapponesi e tedeschi.
E' stato il presidente della commissione a trarre le fila dell'incontro, che ha visto la partecipazione anche della commissione Attività culturali e turismo e degli assessori alle Attività produttive e al Commercio e turismo.
Per il presidente, esponente Ds, i dati congiunturali positivi non hanno eliminato le criticità strutturali, e per far fronte ai problemi occorre lavorare contemporaneamente sui distretti tradizionali, come il tessile pratese, sulle filiere mature come la moda, su quelle nuove come la nautica, sulle aziende leader. Serve allora una spinta decisa verso l'integrazione ed il coordinamento delle politiche, per arrivare ad un unico strumento che si occupi di economia, sviluppo, innovazione, internazionalizzazione, promozione e accesso al credito; un modello, questo, che secondo il presidente della commissione dovrebbe essere attuato anche a livello dei singoli territori, se si vuole stare nel sistema regionale sia per costruirne le politiche che per goderne le risorse.
Per il vicepresidente, esponente di Forza Italia, sebbene sia condivisibile la volontà della Regione di arrivare ad una cabina di regia unitaria, il rischio è che si rimanga a metà strada, fra la sussidiarietà territoriale e la creazione di un soggetto giuridico unico; una possibilità percorribile, invece, potrebbe essere quella di una società consortile per azioni. Per il vicepresidente inoltre rimane fondamentale l'attenzione ai distretti e ai diversi territori, anche in un'ottica di attrazione degli investimenti; la scelta di dare indicazioni generali che valgano per tutta la regione, invece, non permette di fotografare la situazione reale.
Gli assessori presenti hanno focalizzato l'attenzione sulle strategie che la Giunta sta mettendo in campo: la riconferma del ruolo di riferimento di Toscana Promozione, per una maggiore unitarietà, efficacia e incisività delle scelte; il consolidamento dei settori manifatturieri tradizionali, che ancora fanno la ricchezza della Toscana; la volontà di approntare "pacchetti per il marketing territoriale" per attrarre imprese ed investimenti esteri.
Quanto al turismo, le scelte fondamentali sono: puntare sulla "marca Toscana", su prodotti turistici tematici e sulle destinazioni territoriali; firmare accordi di programma fra la Regione e i diversi enti territoriali, per un maggiore coordinamento; promuovere azioni di co-marketing con i principali aeroporti, per sfruttare al meglio i maggiori flussi garantiti dai collegamenti aerei.
Nel corso del dibattito è intervenuto anche un altro esponente Ds, che ha sottolineato l'importanza dell'innovazione, dell'attrazione delle imprese e dei "cervelli" dall'estero, dello svecchiamento dei sistemi di promozione turistica locale.
(ab)