18/05/2007- Erano certi che offrendo un bel po' di soldi, circa 3000 €, ai due carabinieri che li stavano identificando sarebbero riusciti ad evitare il controllo della loro ditta. E invece si sono scontrati con l'onestà dei due militari dell'Arma, un Maresciallo ed un Appuntato del Radiomobile della Compagnia di Scandicci, che hanno immediatamente ammanettato i due cittadini cinesi con l'accusa di "Istigazione alla Corruzione".
E' quanto accaduto ieri pomeriggio all'interno di un laboratorio di pelletteria ubicato nella zona industriale di Scandicci, in via Castelpulci.
Due autoradio del Radiomobile unitamente ai militari della Stazione di Badia a Settimo, intorno alle 15,00, hanno proceduto al controllo del suddetto Laboratorio dal quale proveniva chiaramente il rumore di macchinari in funzione. Una volta entrati all'interno, i militari hanno notato una ventina di operai cinesi intenti a lavorare ai macchinari tessili.
A quel punto, una decina di loro, probabilmente clandestini, approfittando del momento di confusione, riuscivano a scappare da una finestra che dava sulla strada, facendo perdere le loro tracce.
I restanti operai, 12 in tutto, venivano fermati ed identificati, risultando tutti regolari.
L'interno dello stabile adibito a laboratorio presentava più locali alcuni dei quali, molto angusti e decisamente sporchi, erano destinati a dormitorio per gli operai e presentavano alcuni materassi poggiati a terra ed alcuni fornelli elettrici. Altri locali erano invece adibiti a deposito di materiale in pelle.
Nel corso del controllo, due dei responsabili del laboratorio, un 31enne, ed un 33enne, chiamavano in disparte due dei militari operanti e, con la scusa di mostrargli i documenti, con una mossa fulminea provavano a cedere loro due banconote da 500 €..
Notato l'imbarazzo dei due carabinieri, e credendo che i soldi offerti non fossero ancora sufficienti, i due cinesi prendevano dal portafogli altre quattro banconote da 500 €. invitando i militari a "prendersi un bel caffè".
A questo punto, i militari facevano scattare le manette ai polsi dei due extracomunitari arrestandoli con l'accusa di "istigazione alla corruzione". L'attività consentiva inoltre di rinvenire e sequestrare oltre 200 borse griffate e contraffatte (GUCCI, BURBERRY, ARMANI), nonché circa 3000 accessori e 10 macchinari tessili, il tutto per un valore complessivo di oltre 70.000 €..
Per quanto sopra veniva denunciata l'altra titolare del laboratorio, una 30enne, responsabile del reato di "commercio di prodotti con segni falsi".