Con questo seminario di formazione, L’albero della salute, struttura di riferimento per la mediazione culturale in sanità-Regione Toscana, vuole fornire strumenti di supporto e accompagnamento nel processo di mediazione culturale necessario ad integrare nel tessuto sociale e istituzionale del nostro paese i rumeni come nuovi cittadini europei. La formazione, rivolta in particolare agli operatori socio-sanitari ma aperta a tutta la cittadinanza, riguarderà sia il contesto culturale, economico e sociale di provenienza dei cittadini rumeni sia le nuove disposizioni normative relative ai loro obblighi e diritti in Italia.
Dal 1 gennaio 2007 la Romania, insieme alla Bulgaria, è entrata a far parte dell’Unione Europea composta adesso da 27 paesi membri. I rumeni, fino a ieri il gruppo di immigrati “extracomunitari” più numeroso in Italia (circa 270mila soggiornanti secondo il Dossier Caritas 2006), sono oggi “neo-comunitari” e vanno a formare il gruppo di concittadini europei più consistente nel nostro paese.
In Toscana il gruppo rumeno si situa al terzo posto per numerosità dopo le nazionalità albanese e cinese (con 22mila presenze), con una prevalenza di uomini impiegati nell’edilizia e di donne occupate nel lavoro domestico e di cura.
I servizi socio-sanitari si trovano quotidianamente ad affrontare le richieste di assistenza e cura da parte di cittadini e cittadine della Romania e gli operatori sono in difficoltà sia nell’orientarsi fra i vari cambiamenti normativi, sia per la mancata conoscenza della cultura e delle pratiche sanitarie del paese di origine. Questi ultimi aspetti saranno approfonditi dagli interventi di due cittadine rumene, la dott.ssa Veronica Barat, pediatra, dell’Associazione Rumeni d’Italia, e la dott.ssa Ioana Popa dell’Università di Pavia, Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali.
Le novità normative riguardo allo status dei cittadini rumeni in Italia e, in particolare, i cambiamenti in materia sanitaria rispetto ai loro diritti saranno invece illustrati dall’avvocato Giuseppe Delle Vergini, dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione).