Firenze, 8 maggio 2006- Sul progetto tramvia incombe l'eventualità del referendum consultivo (non è vincolante). Ma non c'è molto accordo a destra sull'iniziativa promossa da Razzanelli. Secondo il sen. Achille Totaro: “Il centrodestra fiorentino non può essere rappresentato da chi con i suoi atteggiamenti politici demenziali, continua a renderci ridicoli. Razzanelli infatti, dopo aver già screditato il centrodestra con il suo referendum sulla Coop di Gavinana (risoltosi in un boomerang e in un nulla di fatto), ora tenta di nuovo di ingannare i fiorentini con false aspettative sulla realizzazione della tramvia.
Come sanno anche i bambini delle scuole elementari, il referendum contro la tramvia è solo consultivo e quindi non può cambiare in alcun modo le scelte già fatte dall’amministrazione comunale; la sua sceneggiata è la dimostrazione che il suo interesse è solo quello di raccogliere una manciata di preferenze in più per se stesso, senza tener conto della competizione elettorale che ci sarà nelle elezioni comunali del 2009, in cui il centrodestra potrebbe mandare a casa il centrosinistra: unico modo per mandare all’aria i lavori della tramvia! E’ proprio vero che la sinistra a Firenze è sicuramente un grosso sistema di potere, ha un forte radicamento sul territorio ed ha anche il vantaggio di avere tra i suoi cosiddetti avversari anche degli utili idioti".
"Dispiace che un esponente del centrodestra supporti apertamente il sindaco e la sua giunta riguardo al progetto tramvia, oltretutto fuorviando l’opinione pubblica più di quanto non stia facendo il vicesindaco Matulli.
Così il capogruppo Udc al Comune di Firenze risponde al senatore di An Achille Totaro, che ha detto che l’unico referendum contro la tramvia è mandare a casa Domenici tra due anni. Sconcerta apprendere che secondo Totaro il referendum è inutile – prosegue Razzanelli -. Non a caso, a dire il contrario sono gli stessi saggi che, dichiarando ammissibile il quesito referendario sulla linea 3, hanno evidenziato come ‘l’esito del referendum andrà a incidere su atti e provvedimenti dell’amministrazione.
Insomma – conclude Razzanelli, - è fuorviante pensare al referendum in chiave elettorale, perché qui c’è di mezzo la nostra città. E poi, qualora si vincesse il referendum e la tramvia venisse fatta lo stesso, allora sì che la giunta Domenici potrebbe avere i giorni contati! Insomma, il comportamento di certi esponenti di An è proprio schizofrenico. Dicono no alla tramvia, ma fanno di tutto perché il progetto venga portato avanti".