Firenze, 4 maggio 2007- Antonio Bacchi e Silvio Viale, membri radicali della Direzione Nazionale della Rosa nel Pugno e segretari rispettivamente delle associazioni radicali Andrea Tamburi e Adelaide Aglietta, ricordano Giorgio Conciani nel decimo anniversario della sua morte e ne chiedono la riabilitazione.
“Il 5 maggio del 1997 moriva Giorgio Conciani, protagonista della battaglia per la legalizzazione dell’aborto e antesignano di quella per l’eutanasia -spiegano Antonio Bacchi e Silvio Viale- Colpito da una grave malattia, quel giorno decise di morire, scegliendo l’impiccagione.
Negli anni settanta Giorgio Conciani, con la sua clinica fiorentina, era stato decisivo nella lotta sull’aborto. Negli anni novanta, ormai in pensione, cercò di stimolare quel dibattito sull’eutanasia, che solo ora con la vicenda di Piergiogio Welby sembra essersi finalmente avviato. Proprio per questo, per avere prescritto farmaci a persone che volevano morire, nel 1995 era stato radiato dall’Ordine dei Medici di Firenze, con una decisione che riteniamo ingiusta e che stride con l’evoluzione della discussione scientifica sui temi di fine vita.
Giorgio Conciani è stato un pioniere laico della medicina, uno che non si è fermato di fronte ai tabù e si è battuto per i diritti delle donne e dei malati. Noi crediamo che Firenze debba ricordare Giorgio Conciani, dedicandogli un toponimo, e che l’Ordine dei Medici di Firenze debba riabilitare la sua memoria, riconoscendo il valore morale delle sue battaglie. E’ anche nel ricordo di Giorgio Conciani, delle sue battaglie laiche, che ci accingiamo a partecipare alla giornata dell’orgoglio laico del 12 maggio in piazza Navona a Roma.”