Firenze, 3 maggio 2007- Districarsi fra i nuovi simboli che indicano le modalità di lavaggio, impressi nelle etichette previste dalla normativa Europea per i capi di abbigliamento, equivale a risolvere rebus complicatissimi. Talvolta i capi sono addirittura sprovvisti di tale etichetta, costringendo i consumatori e le tintolavanderie ad avventurarsi in tentativi azzardati che spesso si risolvono nel deterioramento del capo di abbigliamento. Spesso, la responsabilità di eventuali danni, non è imputabile alle tintolavenderie né, tantomeno, ai commercianti ma piuttosto ai produttori che talvolta appongono etichette con le istruzioni per il lavaggio non sempre attendibili.
Per ovviare a queste problematiche, che malgrado il tecnicismo della materia interessano tutti i consumatori, la CNA di Firenze ha promosso per sabato 5 maggio, ore 14,30, in via Alamanni 31, una giornata di confronto per trovare le migliori soluzioni possibili al problema.
All’incontro sarà presente il laboratorio di analisi di tessili “Lanartex” di Montemurlo, struttura accreditata composta da abili periti come il dottor Alessandro Iozzelli ed il collega dottor Riccardo Cecconi. Con loro CNA Firenze ha pensato di sottoscrivere una convenzione finalizzata ad ottenere analisi tecniche più che attendibili da presentare nei casi di controversie legali legate all’etichettatura.
L’invito alla “giornata delle beghe” è stato esteso alle Associazioni dei consumatori e all’Associazione Industriali di Firenze con la convinzione che l’incontro possa chiarire la realtà che circonda la categoria e possa sottolineare quanto il problema “etichette” necessiti di essere affrontato in modo concreto.