Firenze, 3 MAGGIO 2007- Alcuni giovani delle cooperative siciliane che lavorano i terreni confiscati alla mafia verranno in Toscana nelle principali cooperative della regione per degli stage formativi: questo uno dei punti cardine di un’intesa siglata da Legacoop Toscana e Legacoop Sicilia. Le cooperative in questione sono quelle di Piano degli Albanesi, dove in occasione del 60° anniversario della strage di Portella delle Ginestre si è svolto un ‘importante convegno cui ha partecipato anche Legacoop Toscana.
Erano presenti, fra gli altri Emanuele Sanfilippo, presidente di Legacoop Sicilia, Giovanni Doddoli, presidente Legacoop Toscana e l’onorevole Lumia, vicepresidente della Commissione Antimafia, oltre a numerosi presidenti di cooperative..
«L’inserimento per stage di formazione di giovani che lavorano i terreni confiscati alla mafia nella realtà delle imprese cooperative toscane è un modo concreto per il movimento cooperativo toscano di stare vicini a queste realtà di lavoro che affermano il valore dell’impegno e del lavoro in Sicilia come risposta all’illegalità – spiega il presidente d Legacoop Toscana Giovanni Doddoli – È nostra intenzione sostenerne i progetti di crescita e di sviluppo, cercando di sostenere il loro desiderio di passare dalla fase per così dire della solidarietà a quella dell’affermazione sul mercato con le regole del mercato».
Legacoop Toscana si impegnerà anche su un progetto di recupero di una cantina sociale per il vino, che serve quasi tutte le aziende della zona.
Nell’occasione è stata riaffermata la necessità di tempi più brevi per l’assegnazione dei beni sequestrati alla mafia. Dal momento del sequestro da parte dello Stato alla consegna passano in media dagli 8 ai 15 anni, con problemi di conservazione e mantenimento, e con la conseguente necessità di notevoli investimenti per metterli nuovamente a frutto.
Complessivamente su 7.500 beni finora sequestrati alla mafia, solo 3000 sono stati consegnati, e molti si trovano fuori dalla Sicilia.
Nel corso dell’incontro è stato anche affrontato il tema delle garanzie al credito per le cooperative che lavorano i terreni confiscati alla mafia, e che hanno difficoltà ad accedere al sistema bancario tradizionale perché i beni che utilizzano sono di proprietà del demanio. Legacoop si è impegnata a fornire le garanzie necessarie su alcuni progetti specifici attraverso il ricorso a strumenti cooperativi (ad esempio Coopfond) e alle partnership con cooperative toscane.