Firenze, 17 aprile 2007- In Toscana nasce il vigneto del futuro, sempre più in sintonia con il paesaggio e con minori rischi di erosione. Per circa il 60 per cento dei vigneti toscani c’è infatti il pericolo di erosione, l’età media è di 30 anni, e il 92% dei 64mila ettari di superficie vitata regionale è collocato in terreni con pendenza (considerando che l’87% è in collina e il 6% in montagna). Un progetto multidisciplinare di ricerca della durata di quattro anni, promosso e finanziato dall’Arsia, l’agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, ha presentato, - in un seminario che si è svolto quest’oggi a Vinci, alla presenza di oltre 200 persone fra cui alcuni amministratori pubblici - due vigneti altamente innovativi, in cui si elimina il rischio di erosione e si riduce l’impatto ambientale.
Il primo è proprio a Vinci presso le Cantine Leonardo, che presenta micro-ripiani trasversali rispetto alla pendenza della collina; il secondo all’azienda di Montepaldi, dell’Università di Firenze, in una collina con il 35% di pendenza, realizzato con ripiani trasversali alla pendenza sostenuti da “ciglioni” inerbiti e raccordati tra di loro. Impianti orientati geograficamente in modo ottimale in grado di dare risultati sia in termini qualitativi sia di produzione, e dove rimane inalterata la possibilità di lavorare il vigneto con macchinari moderni.
Ed evitando l’erosione del terreno, che nei casi più estremi può arrivare anche a 50 tonnellate di terra per ettaro, si conserva il paesaggio collinare toscano. Inoltre i due impianti seguono le “rotondità” della collina, “addolcendo” anche l’impatto visivo dell’intera area. <
Il lavoro portato avanti da Arsia e dall’Università di Firenze, che ha riguardato la progettazione e il collaudo di sistemazioni idrauliche e agrarie a basso rischio erosivo per impianti viticoli compatibili con l’assetto paesaggistico ed ambientale, ha avuto un costo complessivo di 383mila euro in totale, di cui 177mila per la realizzazione dei vigneti, e sostenuti dalle stesse aziende, e 206mila per la ricerca scientifica finanziati da Arsia con la compartecipazione dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno.
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La causa dell’erosione, al centro dei nostri studi, non è senz’altro la vite, perché può accadere con tutte le produzioni, bensì come viene gestito l’impianto viticolo. Il progetto ha avuto l’importanza fondamentale di aggiornare i criteri per la realizzazione dei vigneti nella nostra regione, in un momento quanto mai attuale vista l’età avanzata della media del vigneto toscano. In pratica con costi relativamente più rispetto agli impianti convenzionali, sarà possibile realizzare vigneti innovativi nelle colline del Chianti, più duraturi superiori nel tempo, e che permettono il mantenimento dei tratti essenziali del paesaggio, accrescendo in pratica il valore della nostra viticoltura regionale>>.
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Durante l’appuntamento dell’Arsia è stato inoltre distribuito il volume “Linee guida per la gestione sostenibile dei vigneti collinari”, prodotto nell’ambito del progetto ed edito dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno.