FIRENZE- Che le vie della giustizia ordinaria siano lente e che gli esiti, specie dei contenziosi economici, siano insoddisfacenti è un dato di fatto nel nostro Paese. Per risolvere almeno alcune tipologie di controversia emerge oggi una valida alternativa: si chiama conciliazione. Questa forma di giustizia ‘minore’, la cui efficacia si basa sulla volontà delle parti di farvi ricorso, sta diventando sempre più utilizzata specie nei contenziosi tra azienda ed azienda e nei rapporti tra consumatori ed imprese.
Delle sue concrete potenzialità di sviluppo si è parlato oggi a Firenze nel corso di una conferenza internazionale dedicata agli Adr (il termine sta per Alternative dispute solving, soluzioni alternative dei contenziosi) promossa dalla Regione Toscana con la collaborazione tecnica della “Fondazione Giuliana Carmignani”, nell’auditorium del Consiglio Regionale. Occasione del convegno la presentazione dei risultati di un progetto europeo coordinato dalla Regione cui hanno partecipato l’Emila Romagna e due partner internazionali, la Fundacion Comunidad Valenciana (Spagna), e l’Association Infodroits (Francia), progetto che è servito a sostenere la crescita dell’utilizzo della conciliazione nella risoluzione di dispute di lieve entità, e a promuovere a creazione di una rete integrata a livello europeo su questa tematica.
“I risultati di questo progetto sono incoraggianti – ha commentato Agostino Fragai, assessore regionale alle riforme istituzionali e ai rapporti con le professioni - Cresce la sensibilità per modelli di giustizia capaci, in un regime di piena garanzia per le parti, di veder riconosciute le ragioni in modo certo, definitivo e, soprattutto, tempestivo”. Attualmente le principali istituzioni che si occupano di conciliazione sono in Toscana le Camere di commercio e il il Co.Re.Com (Comitato regionale per le comunicazioni) oltre alle le associazioni a difesa dei consumatori.
Nel corso dei primi dieci mesi del 2006 le Camere di Commercio toscane hanno concluso 464 controversie (riguardanti questioni di diritto societario, di intermediazione immobiliarie, riparazioni edili, servizi di commercio, turismo) mentre 845 sono le conciliazioni concluse dal Co.Re Com (erano state 599 in tutto il 2005) su materie legate al malfunzionamento dei servizi di telefonia e telecomunicazioni. Ma le possibili sedi di conciliazione tendono ad allargarsi anche perché appaiono evidenti i vantaggi di questi modelli in termini di rapidità (le conciliazioni si concludono di solito in una sola seduta) e economicità (non si pagano imposte di bollo o tasse giudiziarie).
“E proprio per questo – ha proseguito Fragai - la Regione si è attivata in questi ultimi anni sia finanziando alcune iniziative sperimentali, sia con azioni promosse nell’ambito delle politiche per la tutela dei consumatori e degli utenti. L’obiettivo che ci poniamo oggi è quello di creare un sistema a rete, indirizzato dalla Regione e integrato con il livello nazionale e europeo, per la gestione extragiudiziale delle controversie, in cui i vari soggetti attivi nell’erogazione dei servizi siano presentati in maniera integrata ai potenziali utenti; questi ultimi avrannmo così la possibilità di conoscere in modo organico e non frammentario tutte le forme esistenti di conciliazione e così scegliere lo strumento più adatto”.
E proprio per favorire un contatto sempre più immediato tra i potenziali utenti e gli istituti della conciliazione, anche giovani studenti dell’Istituto d’arte di Firenze sono stati coinvolti nel progetto. Gli studenti hanno lavorato all’elaborazione di un logo per il convegno di oggi (oltre al logo prescelto, sono stati esposti tutti gli altri presentati) e hanno realizzato anche una serie di stampe sul tema della conciliazione e della giustizia. Il loro segno ha dimostrato la possibilità di questo tema di far sempre più presa sui cittadini.
(mo)