L’ incontro è stato sollecitato dalle RSU e dalle OO.SS. dopo le notizie apparse nei giorni scorsi su gli organi d’informazione che avevano determinato l’iniziativa di sciopero proclamato dalle RSU e dalle OO.SS stesse. Alla manifestazione i lavoratori Targetti hanno partecipato numerosi, esprimendo la loro preoccupazione per il sequestro del cantiere dove deve sorgere il nuovo stabilimento e per le ventilate ipotesi di rivedere i futuri piani di sviluppo dell’azienda. La Proprietà nell’incontro ha teso a precisare la propria volontà di voler rimanere radicata al territorio Fiorentino.
La Targetti è un’ azienda storica, nata a Firenze, ed è qui che vuole continuare il suo lavoro e la sua crescita, ma nelle condizioni attuali, che vedono la sede di via Pratese e le altre sedi periferiche non più adeguate alle sue attuali dimensioni e alle odierne esigenze logistiche, questa situazione determina l’impossibilità di pensare ad un vero progetto organico di sviluppo per il futuro. Per ovviare a questo, l’azienda cercherà di individuare soluzioni provvisorie e alternative per non pregiudicare i propri piani di sviluppo, in attesa che le necessarie indagini della Procura di Firenze, volte a far chiarezza sul Piano Regolatore di Campi Bisenzio, portino al dissequestro dell’area dove sorgerà il nuovo stabilimento; consapevoli che queste soluzioni alternative non sono la migliore soluzione, ma solo un momentaneo tampone.
L’azienda conferma che il nuovo stabilimento, dopo sette anni di attesa per le autorizzazioni necessarie, rappresenta il vero punto da cui partire con rinnovato slancio per continuare l’opera di sviluppo, radicamento al territorio e crescita dei livelli occupazionali, ma che tutto questo richiede tempi estremamente brevi. Le RSU e le OO.SS, anche se rassicurate dalla volontà aziendale di voler rimanere radicata al territorio e di voler crescere, e che per far questo a dichiarato di cercare anche soluzioni alternative, ritengono che la vera soluzione resti quella del nuovo stabilimento, e quindi ritengono necessario coinvolgere su tutta questa vicenda la Regione Toscana.
Per questo da parte delle OO.SS è stato chiesto un incontro urgente al Presidente della Regione Claudio Martini, per metterlo a conoscenza delle preoccupazioni e delle aspettative dei lavoratori Targetti, dei lavoratori dell’indotto e dei lavoratori occupati nelle altre nove aziende che dovrebbero andare ad insediarsi nell’area industriale di Campi Bisenzio, lavoratori che in totale sono più di mille e che guardano a questo nuovo insediamento in termini di sicurezza occupazionale.