Firenze, 26 marzo 2007- Quanto “pesa” l’Ateneo fiorentino nel suo territorio. Lo racconta in sintesi, con cifre e dati, il Bilancio sociale dell’Università di Firenze, presentato oggi, nell’Aula Magna, alla presenza del Presidente della Regione Toscana Claudio Martini e del Sindaco di Firenze Leonardo Domenici.
Il documento, che è stato stilato in riferimento all’anno 2006, è studiato per raccontare l’ateneo e per dare conto, oltre che dei semplici elementi economico-finanziari, delle sue attività, anche delle prospettive di sviluppo e dei risultati importanti per la società in cui l’Università è inserita.
“Siamo alla prima edizione, all’inizio di un percorso attraverso il quale vogliamo da un lato migliorare la conoscenza dell’Ateneo presso la collettività e dall’altro aumentare il senso di responsabilità della nostra istituzione nei confronti dei suoi interlocutori sociali, siano essi studenti, famiglie, enti locali, imprese” ha sottolineato il rettore Augusto Marinelli illustrando le caratteristiche del documento.
Fra i dati presentati, anche una prima stima degli impatti economici dell’Università di Firenze: 560 milioni di euro, relativamente alle sole spese dirette per consumi intermedi e 1.500 posti di lavoro (rispetto all’occupazione diretta), con un valore aggiunto generale dell’1,2% del PIL provinciale.
Stima approssimata per difetto, dato che non si considerano le spese degli studenti.
La presentazione del Bilancio sociale è stata anche l’occasione per tornare sul tema della situazione finanziaria dell’Ateneo. Marinelli ha ricordato, in primo luogo, la lettera inviata al Presidente del consiglio dalla Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI) che affronta il tema delle criticità del finanziamento al sistema universitario italiano. Il rettore ha poi illustrato in modo analitico l’andamento finanziario dell’ateneo fiorentino negli ultimi sei anni relativamente agli investimenti immobiliari e alle spese del personale.
“Credo che non si possa che confermare quanto enunciato dalla CRUI circa l’insostenibilità del mancato finanziamento degli aumenti stipendiali – ha detto Marinelli – che nel nostro caso superano più di due volte l’incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario. E’ proprio questo il momento – ha concluso – in cui gli atenei italiani debbono chiedere scelte chiare da parte del Governo in merito al ruolo dell’Università e della ricerca nel nostro paese”.