Un problema, quello del precariato, che secondo la Rappresentanza di Base coinvolge migliaia di persone solo nella provincia di Firenze. Per questo stamattina si è tenuta a Firenze la manifestazione dei lavoratori precari pubblici e privati. La manifestazione promossa dal Coordinamento Firenze Precaria e con l’adesione di RdB –CUB e Cobas, ha visto sfilare per le vie del centro circa 1.000 lavoratori precari di vari settori pubblici, dei servizi esternalizzati e delle cooperative sociali. Fra gli altri erano presenti i lavoratori interinali dei Cimiteri Comunali che rischiano il posto di lavoro, i lavoratori co.co.co.
delle piscine per i quali il futuro a causa di nuove esternalizzazione è sempre più incerto, gli ex LSU del Comune che attualmente lavorano presso la catalogazione per una cooperativa, una delegazione di lavoratori del Call center, oltre naturalmente alla presenza di tantissimi lavoratori precari della Pubblica Amministrazione ( Comune, Provincia, Regione, Indire, Università ecc.). Erano presenti la Consigliera Comunale De Zordo e i Consiglieri provinciale Calò e Targetti. La manifestazione si è conclusa davanti a Palazzo Vecchio dove i lavoratori hanno invocato a gran voce gli Amministratori.
Giovedì 29 Marzo alle 21.00 presso la SMS di Rifredi si terrà l’Assemblea cittadina dei lavoratori precari per valutare la giornata odierna e organizzare nuove forme di lotta.
Intanto continuano ad essere molte le vertenza lavoro in atto a Firenze: come quella che contrappone la proprietà dell’istituto di vigilanza “Eliseo” ed i dipendenti. Le notizie concernenti la storica Liberia Le Monnier sono sempre più preoccupanti. Dopo il licenziamento di tre dipendenti, la situazione non è ancora risolta, tanto che i dipendenti sono sempre più preoccupati per il loro posto di lavoro, mentre la città rischia di perdere un presidio culturale importante.
Nonostante la messa a casa degli interinali e la cessione in affitto del reparto fonderia ad altra gestione (circa 40 dipendenti), alla TECNOL s.p.a. di Barberino di Mugello permane una forte incertezza fra i lavoratori sul futuro dello loro posto di lavoro.
L’ennesimo caso di lavoro nero è stato scoperto a Campi Bisenzio, in un laboratorio di pelletteria sono stati scoperti cinque lavoratori, dei quali solo uno aveva un regolare contratto di assunzione. Da notare che nel laboratorio si effettuava l’assemblaggio di borse col marchio “Dior”, regolarmente prodotte in conto lavorazione attraverso una catena di subappalti.
Il lavoro nero che sempre più coinvolge indifferentemente italiani e stranieri, si sta estendendo anche nella nostra Provincia.