La moda nata in America sembra, di fatto, essere arrivata ovunque, a cominciare da alcuni pub del centro, nei caffè frequentati da studenti, nelle strade della città come in quelle della prima periferia. Il fenomeno, che consiste nel lasciare il proprio libro preferito in un luogo pubblico in modo che tutti lo possano leggere, sembra non riguardare solo l'universo giovanile: ma anche il mondo degli adulti. Se in principio solo le biblioteche pubbliche, comunali, e letterarie ospitavano la moda del bookcrossing, adesso quasi tutti i locali la praticano.
Negli ultimi anni, infatti, secondo le statistiche, nonostante in Italia si legga poco rispetto ad altri paesi d'Europa, è in crescita il desiderio della lettura. Una volontà, forse, che nasce dalla voglia, per non dire urgenza, di capire l'universo umano, le stagioni storiche, il susseguirsi di politiche nuove, di comprendere le vicissitudini del tempo corrente. Condividere un libro, oggi più di ieri, è di fatto un modo di confrontarsi, di osservarsi dentro nel tentativo di approdare ad una convivenza pacifica e solidale che abbraccia più popoli, diverse etnie.
Un modo come un altro per sentirsi cittadini del pianeta, di un mondo che sta cambiando. In relazione a questo le dediche, che il lettore scrive nel retro della copertina, non sembrano più parafrasare versi d'amore, ma quasi tutte richiamano un'attenzione civile, sociale. Insomma, si tratta di un fenomeno vero che mai come in questo caso è la chiave di lettura del nostro tempo.
Iuri Lombardi