firenze- Firenze sede del Centro europeo sul paesaggio. Sarà questa la proposta che porterà oggi il presidente Claudio Martini a Strasburgo nell’ambito della prima riunione della Rete europea sul paesaggio. Nata per dare attuazione alla Convenzione europea sul paesaggio di Firenze del 2000 - il documento sul paesaggio firmato sette anni fa dai ministri della cultura di 27 Paesi europei nel capoluogo toscano dal quale poi è disceso il conseguente Codice sul paesaggio (Codice Urbani) -, la nuova Rete è figlia del Consiglio d’Europa e sarà madrina del prossimo Centro europeo sul paesaggio.
Che si pone diversi obiettivi: suscitare, ampliare, alimentare a livello europeo il bisogno e la domanda dei cittadini sulla qualità paesaggistica dei loro contesti di vita; promuovere la ricerca scientifica in materia in collaborazione con Università, svolgere funzioni di osservatorio, consiglio e proposta rispetto all’elaborazione normative e strumenti di pianificazione sul paesaggio e svolgere un ruolo di interfaccia con tutte le istituzioni europee, gli Stati aderenti, le istituzioni territoriali, le Università, in tutte le materie i campi utili all’attuazione della Convenzione.
E così la Toscana lancia la sua proposta: il Centro europeo del paesaggio potrebbe nascere a Firenze, nella villa medicea di Careggi (acquistata dalla Regione nel 2004). “Una sede che mi sembra più che appropriata, considerando anche la storia, la tradizione e il prestigio che l’accompagnano” ha commentato Martini. “Riguardo alla tutela – ha poi continuato il presidente – tema sul quale la discussione continua a rimanere aperta, credo che ormai il discrimine sia uno solo: chi vuole affidare la tutela a un organo centrale e chi invece alla responsabilità dei Comuni.
C’è chi, come noi, reputa la prima scelta improponibile, chi reputa tale la seconda. Ma vorrei ribadire che quando si parla di paesaggio, troppo spesso si dimentica il contributo che gli stessi Comuni hanno portato alla sua salvaguardia. Nessuno si è ancora preoccupato di fare un’inchiesta in Toscana su quanti vincoli alle colline, quanti recuperi di borghi medievali, ripavimentazioni di piazze e strade, e dunque quanti investimenti siano stati messi in campo dai Comuni per tutelare il paesaggio.
Così come non si sono contati quanti “no” a nuovi insediamenti sono stati detti dalle varie amministrazioni comunali negli ultimi venti anni. Chi reputa la responsabilizzazione dei Comuni un errore e un danno dovrebbe considerare anche tutto questo. Tuttavia, - ha auspicato Martini – il dialogo è positivo e continuerà, tra alleati convinti dell’importanza di un valore fondamentale come è quello del pasaggio”.
Sarà comunque una settimana all’insegna dell’Europa. Dopo l’incontro di domani, giovedì e venerdì il presidente Martini sarà a Roma a una sessione straordinaria del Comitato delle Regioni convocata nella capitale, e non come al solito a Bruxelles, in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della firma del Trattato di Roma.
In quella sede le Regioni degli Stati membri adotteranno una dichiarazione che chiede il completamento della Costituzione europea dopo lo stop incassato due anni fa in seguito ai “no” di Francia e Olanda che espressero il loro disaccordo con un referendum. Il documento sarà presentato ai Capi di Stato europei il prossimo 25 marzo riuniti contemporaneamente a Berlino. “E’un documento che mi sta particolarmente a cuore – ha commentato Martini – e che sostengo con partecipazione anche come presidente della Conferenza europea delle regioni periferiche marittime”.
(cb)