Esistono nella storia americana alcune pagine oscure quali L'assassinio di John Kennedy e di Bob Kennedy o gli attentati dell'11 settembre. Numerosi film e documentari stanno cercando ormai da anni di fare luce sulle dinamiche di questi eventi. Anche Death of a president, il falso documentario realizzato dall'inglese Gabriel Range, segue queste orme e cerca di studiare i meccanismi della macchina investigativa messa in moto dopo l'assassinio del Presidente degli Stati Uniti George W. Bush.,che il regista colloca nell’ottobre del 2007. E’ un film potenzialmente interessante, e valido sotto il profilo tecnico, ma ci sembra inefficace nel messaggio che vuol far passare.
Il regista inglese mette in scena questo tragico evento , raccontando, con lo stile tipico del documentario, il momento dell'omicidio e la conseguente caccia al killer, alimentata dalla solita paura del terrorismo. Uno sguardo a un prossimo futuro che è uguale al recente passato, con le ombre e le contraddizioni proprie degli Stati Uniti guidati da un personaggio discusso come George Bush. E’ un meticoloso lavoro in fase di montaggio che riesce a combinare abilmente il materiale di repertorio (dalle autentiche dichiarazioni di Bush alle immagini del funerale di Reagan riciclate come esequie dell'attuale presidente americano) con quello originale, costituito principalmente da finte interviste e manifestazioni di protesta contro la politica di Bush figlio organizzate apposta per le riprese, ma non distanti da quelle originali.
L'interesse per ciò che accade sullo schermo sembra esaurirsi però con la sequenza, particolarmente riuscita, della morte del presidente, mentre ben presto emerge uno sguardo forse, un po’ sommario verso quello che potrebbe seguire un evento così tragico, con particolari di un'inchiesta presentata in maniera troppo semplicistica. Tutto è ,comunque, girato in modo estremamente realistico e la costruzione del possibile scenario sociale sembra prendere spunto dagli sviluppi di un'altra tragedia, questa volta reale, datata 11 settembre 2001.
Alessandro Lazzeri