Università di Firenze, la ricerca scientifica in una Conferenza d’ateneo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2007 14:52
Università di Firenze, la ricerca scientifica in una Conferenza d’ateneo

Firenze, 13 marzo 2007- Personale, strutture organizzative, finanziamenti, valutazione dei risultati: quello che serve per “fare ricerca” nell’Università di Firenze sotto la lente degli addetti ai lavori per disegnare le linee di sviluppo e d’intervento future.
Questo l’obiettivo della Conferenza d’ateneo su ricerca e attività di trasferimento svoltasi oggi presso l’Università di Firenze. “I dati indicano che il nostro ateneo è a livello nazionale una delle realtà più grandi ed efficienti – ha sottolineato il rettore Augusto Marinelli aprendo i lavori – ma occorre comprendere quali strade imboccare per consolidare questa posizione e promuovere la qualità della ricerca”.

Alla giornata sono intervenuti anche il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l’assessore regionale alla formazione Gianfranco Simoncini e il vicepresidente di Assindustria Firenze Filippo Salvi.
Le attività di ricerca dell’ateneo fiorentino richiamano circa 19 milioni di euro di finanziamenti da soggetti esterni (Ministero dell’Università, CNR, altri ministeri, enti locali, soggetti pubblici e privati) e ricevono dal bilancio dell’Università oltre 5 milioni di euro (dati 2005); al lavoro, circa 2.300 docenti e ricercatori - a cui si aggiungono oltre 800 persone tra assegnisti di ricerca e ricercatori a tempo determinato.

La più recente valutazione della ricerca, quella condotta dal CIVR (Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca) sul triennio 2001-2003, ha portato all’Università di Firenze giudizi positivi: oltre l’80% dei prodotti presentati sono stati classificati buoni o eccellenti. Un’altra stima significativa della vitalità della ricerca a Firenze è la capacità di acquisire fondi per i progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN): in media per un ricercatore fiorentino è una volta e mezzo quella di un collega italiano.

Come mantenere un buon posizionamento nel panorama nazionale “per un Ateneo come quello fiorentino, che comprende moltissime settori, è una questione complessa - ha detto il prorettore alla ricerca Guido Chelazzi nel suo intervento – Si tratta non soltanto di consolidare le punte di eccellenza, ma anche di individuare le politiche giuste per favorire il miglioramento dei settori attualmente meno competitivi sul piano della ricerca. Le scelte in materia, inoltre, devono tener conto non solo dei valori contingenti di performance, ma anche della necessità di mantenere vivo un patrimonio culturale ampio e diversificato, che è la vita di un grande ateneo”.
Un sistema efficace di valutazione, ha spiegato inoltre Chelazzi, è richiesto “anche dal rapporto più diretto col sistema territoriale di riferimento dell’università, dove i nostri interlocutori devono poter essere informati in modo chiaro ed efficace sulla qualità della ricerca”.

Fra gli strumenti operativi, sarà potenziata, a questo scopo, l’Anagrafe della ricerca di ateneo, banca dati che costituisce il primo strumento operativo per classificare i prodotti della ricerca e per scambiare informazioni.

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