«Occorre evitare polemiche, resta decisiva la centralità del territorio fiorentino e la qualità dell'agricoltura toscana». E' quanto hanno dichiarato il capogruppo dei DS Alberto Formigli e il consigliere Michele Morrocchi a proposito della Centrale del Latte. «In questi mesi - hanno ricordato - il Comune di Firenze, quale socio di maggioranza, si è attivato per la soluzione dei problemi della Centrale del Latte con un processo strategico che vede una centralità del territorio fiorentino e un rafforzamento del processo di filiera con gli allevatori del Mugello, in linea con le politiche regionali e con una visione strategica che pone, oltre ai risultati economici, al centro la qualità dell'agricoltura e la prospettiva della costituzione di un polo agroalimentare toscano.
In questo senso la possibilità di un subentro nel capitale societario della Provincia risponde ai due presupposti citati. Per questo motivo, come DS, ci siamo mossi e continueremo a lavorare per il raggiungimento di tali obbiettivi salvaguardando il disegno strategico ma anche i conti dell'azienda e il lavoro dei dipendenti». «Crediamo che il continuo fiorire di polemiche in merito alla Centrale del Latte non sia utile alla soluzione dei suoi problemi - hanno osservato Formigli e Morrocchi - per questo ci siamo astenuti finora dal commentare sulla stampa la pur minima indiscrezione, convinti come siamo che ci siano le sedi e i momenti opportuni per le scelte.
Sarebbe stato utile che tutti, management della società, soci e partiti, avessero lavorato a smorzare le polemiche e a confrontare le posizioni di merito nelle sedi naturali. Non riteniamo che si debba e possa decidere del futuro della Centrale del Latte sulle ricostruzioni e sulle supposizioni, abbiamo imparato a basarci sui fatti e sui dati certi, e ciò vale anche sulla gestione attuale della società, verso la quale né noi né i soci pubblici hanno mosso rimostranze nel merito della gestione.
Ci auguriamo - hanno concluso i due consiglieri DS - che a partire da adesso si riesca a ritrovare una maggiore collegialità nelle scelte e ci si confronti sul merito delle proposte in campo nelle sedi opportune». (mr)