Se tutto va come previsto, il corridoio tirrenico potrebbe essere completato per il 2015, con l'apertura dei cantieri a fine 2010-inizio 2011. E' quanto ipotizza l'amministratore delegato di SAT, Franco Rapino, sentito oggi, insieme al progettista dell'opera, Francesco La Camera, dalla commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale della Toscana. "E' difficile prevedere date certe - ha precisato Rapino - Quello che si può prevedere sono le prossime tappe: ora siamo nella fase della progettazione preliminare e il progetto va approvato dal Cipe.
La seconda tappa sarà l'elaborazione del progetto definitivo. Una volta ricevuto, il Ministero delle infrastrutture convocherà una conferenza dei servizi, con funzioni solo consultive perchè l'opera rientra nella legge obiettivo. Allora il progetto tornerà al Cipe e dopo l'approvazione si potranno avviare gli espropri. Parallelamente, vorremmo che si attivasse un appalto integrato, mettendo a gara progetto esecutivo e lavori. Chi vince l'appalto presenterà il progetto esecutivo all'Anas, che dichiarerà l'opera di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza, e si potranno aprire i cantieri".
Il tracciato della futura autostrada e le soluzioni ipotizzate per i tratti più controversi sono stati al centro della relazione dei responsabili di SAT. "Il dibattito con gli enti locali è stato continuo, al punto che si può dire che il progetto in pratica è stato fatto dal territorio", ha detto Rapino, che ha anche fornito i dati generali sull'opera: 205 km, di cui 13 km di gallerie (in parte artificiali), 13 km di viadotti, 6 svincoli nella parte Sud, tra Grosseto Sud e Civitavecchia, e 19 svincoli nella parte Nord, tra Rosignano e Grosseto Sud, tratto in cui il percorso ricalca senza variazioni di rilievo quello della vecchia Aurelia.
Il costo totale, compresi anche i collegamenti ai porti di Livorno (il cosiddetto "lotto zero" Marroccone-Chioma) e Piombino (ancora allo studio), è di 3,3 miliardi di euro.
Le parti dismesse dell'Aurelia, nel tratto Sud - ha aggiunto La Camera - saranno riadattate per la viabilità locale, e a fianco della strada, per quasi tutto il tragitto, verrà realizzata una lunga pista ciclabile, la prima in Italia di dimensioni europee; nella zona di Capalbio, sarà collegata ad una rete già esistente, un ottimo attrattore per uno sviluppo turistico di qualità.
Quanto al sistema dei caselli, si prevedono tre barriere a Rosignano, Follonica e Grosseto Sud, e in fase di progettazione definitiva, l'intenzione - ha detto sempre Rapino - è di realizzare un sistema per permettere a chi è dotato di telepass di passare dalle barriere senza rallentare, separando le corsie riservate al telepass da quelle ordinarie.
"A questo punto - ha commentato il presidente della commissione, Erasmo D'Angelis (Margherita) - spetta al Governo valutare il piano finanziario di SAT, ponendo in primo piano la messa in sicurezza dei tratti più a rischio per incidenti e mortalità: interventi che ancora sono sulla carta e che anche gli enti locali della Maremma chiedono da tempo".
Soddisfatti anche gli altri consiglieri presenti per la disponibilità e per le informazioni fornite. In particolare, Ardelio Pellegrinotti (Ds) ha chiesto specificazioni sui tempi di realizzazione, Luca Paolo Titoni (Udc, segretario della commissione) e Maurizio Dinelli (FI) sui costi e sulle differenze rispetto ai progetti precedenti, mentre Monica Sgherri (Rifondazione comunista) ha insistito sull'opportunità di garantire un utilizzo gratuito per i residenti.
“Con l’ipotesi del project financing il completamento della Due Mari rischia di scivolare ad oltre il 2015.
In questo caso le tre priorità toscane si troverebbero su piani sfalsati: la Due Mari verrebbe arretrata rispetto alla sua fattibilità immediata. Al contrario se tutti gli sforzi fossero stati concentrati o venissero concentrati sul reperimento delle risorse per appaltare i lotti cantierabili del tratto toscano, la conclusione delle opere sarebbe stimabile invece entro il 2010”. Inizia così il comunicato congiunto sottoscritto dalle istituzioni e dai parlamentari senesi e grossetani che valutano con preoccupazione le ipotesi emerse dalla riunione di ieri, giovedì 22 febbraio, che si è svolta al Ministero delle Infrastrutture.
La nota porta la firma di Fabio Ceccherini, presidente della Provincia di Siena, Maurizio Cenni, sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, deputato de L’Ulivo, Lio Scheggi, presidente della Provincia di Grosseto, Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto e Claudio Franci, deputato de L’Ulivo.
“Cinque anni in più e troppe incertezze sono un dato inaccettabile per lo sviluppo dei nostri territori e per la sicurezza dei nostri cittadini. In caso di ricorso al project infatti – riporta la nota congiunta – occorrerebbero dai tre ai quattro anni soltanto per l’aggiudicazione dei lavori ed altrettanti per arrivarne alla conclusione.
Ciò è dimostrato dall’esperienza italiana in materia per la quale sono stati riconosciuti non più di tre proponenti per le opere stradali e a tutt’oggi in nessuno di questi sono partiti i lavori. Per di più, si tratta esclusivamente di tratti già autostradali e sottoposti a pedaggio, come la Prato-Signa, la Asti-Cuneo e la Cremona-Mantova. In totale, la finanza di progetto per le strade non copre nemmeno il 3 per cento delle opere pubbliche italiane”.
“Nel caso della Due Mari, trattandosi di un’opera molto complessa e per di più frammentata il proponente del project dovrebbe superare l’ulteriore difficoltà di ricucire tutti gli aspetti progettuali sia per le opere da realizzare che per quelle già realizzate, che andrebbero rivisitate per portare le carreggiate a norma.
Senza omettere che il proponente riceverebbe inoltre, per quanto riguarda il tratto toscano, in omaggio dallo Stato oltre il 60 per cento del tracciato già raddoppiato. Inoltre si moltiplicherebbero i problemi di impatto ambientale per la realizzazione della viabilità secondaria che potrebbe avere lo stesso costo del completamento dell’opera senza ricorso al project”.
“Argomentazioni – continua la nota – che dimostrano che non vi è alcuna preclusione ideologica all’introduzione del pedaggio, considerando però del tutto legittime e non prive di fondamento le posizioni di chi si dovesse opporre a fare della Due Mari una strada a pagamento.
La nostra proposta è molto semplice e del tutto realizzabile: finanziare subito i lotti 5 – 6 – 7 – 8 che sono pronti e già depositati al Cipe per un importo di 280 milioni di euro. Queste risorse potrebbero essere ricavate dalla legge Obiettivo che, se pur priva di totale copertura, contiene molte opere che non saranno cantierabili entro il 2007. Se così non sarà per l’anno in corso la Toscana rischia di ricevere dallo Stato solo 20 milioni di euro per l’adeguamento di alcuni tratti di strada nei pressi di Albinia: unica opera rilevante inserita nel piano quinquennale”.
“E’ quindi necessario – conclude la nota stampa – che al più presto la Regione Toscana convochi un tavolo per concordare tutte le iniziative utili per ottenere entro il 2007 il finanziamento dei lotti da cantierare, e ricondurre così ad unità le tre priorità della Toscana: alta velocità, corridoio tirrenico e Due Mari”.