L’assessore ai rapporti col Consiglio Valerio Nardini ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità del gruppo di Alleanza Nazionale sullo sciopero dei medici del 118 dell’Asl 10. “Il sindacato Snami – ha detto l’assessore Nardini – lamenta la non partecipazione alla trattativa regionale per la definizione dell’accordo relativo ai medici incaricati di emergenza sanitaria territoriale attuativo dell’accordo nazionale per la medicina generale sottoscritto il 23 marzo 2005.
Tale non partecipazione, sostiene la Regione Toscana, deriva dall’applicazione dell’articolo 22, comma 10, del contratto nazionale per la medicina generale che legittima alla trattativa e alla stipula degli accordi regionali esclusivamente le organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo nazionale. Non avendo il sindacato Snami firmato l’accordo nazionale, legittimamente lo stesso è stato escluso dalla definizione dell’accordo regionale. In tale accordo si è convenuto di procedere ad una riorganizzazione del sistema di emergenza sanitaria territoriale secondo linee di indirizzo che prevedono la creazione di una rete di soccorso territoriale costituita da quattro livelli diversificati e integrabili al fine di una risposta più appropriata all’utente e di una ottimizzazione delle risorse.
La rete di soccorso territoriale della Regione indica cinque obiettivi: garantire una prima risposta all’emergenza nei tempi attesi per le situazioni ad elevata criticità, di norma otto minuti in territorio urbano e venti minuti in territorio extra urbano, in tutto il territorio della Regione; secondo: fornire un soccorso adeguato alla criticità di invio individuata dalla Centrale Operativa; terzo: integrare in tempi rapidi, quando necessario, il livello della prima risposta con altri livelli tramite sistemi coordinati dalle centrali operative; quarto: perseguire l’intervento appropriato anche attraverso la modulazione delle risorse a disposizione; infine il quinto: distribuire le risorse, ivi compresi i medici, in modo da assicurarne la presenza nelle zone periferiche distanti dai presidi ospedalieri”.
Per Nascosti: “Occorre una riflessione, di tipo politico, anche in Provincia sul 118. dobbiamo dare una linea su questo punto perché non è solo il problema particolare della mancata convocazione di un sindacato all’accordo di concertazione, il problema è che senza l’attuale organizzazione del 118, che non riguarda solo i medici ospedalieri o gli internisti ma anche le organizzazioni del volontariato che garantisce 24 ore su 24 ore l’assistenza sul territorio. La Regione dovrebbe, istituzionalmente, venire a spiegarci che cosa vuol fare di questo 118 e cosa vuol fare di quei 24 punti sul territorio della Provincia di Firenze.
Perché diversamente si creano, uno: delle instabilità da un punto di vista del personale medico e paramedico; due: delle instabilità dal punto di vista del servizio che stanno garantendo la Misericordia, la Pubblica Assistenza, la Croce Bianca e tutte quelle associazioni che fanno questo tipo di servizio”.(mr)