Un altro anno perduto per lo sviluppo del Vespucci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2007 19:11
Un altro anno perduto per lo sviluppo del Vespucci


del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi

Si avvicina a grandi passi il rinnovo dei vertici di Aeroporto di Firenze, ma quella che potrebbe rappresentare un'opportunità di sviluppo per la nostra città ed il suo hinterland, si risolverà nel solito rimescolamento di carte e la probabile cacciata dell'amministratore delegato Fabio Battaggia, giudicato "troppo duro e troppo poco malleabile" nei rapporti con l'amministrazione comunale, rappresentata nell'occasione dalla "Margaret Thatcher fiorentina", ovvero l'assessore alle partecipazioni azionarie Tea Albini.

Amministrazione comunale che è la grande responsabile, assieme alla Regione Toscana, del mancato sviluppo dello scalo, da sempre, com'è, schierata contro la pista, sia essa quella vecchia sia la nuova, perché tale questione resta un tabù. La pista corta e limitata è il vero grande handicap per il Vespucci, ostacolo che si potrebbe superare con la realizzazione della pista parallela all'autostrada che, fra l'altro, allontanerebbe gli aerei dagli insediamenti vecchi e nuovi di Peretola, Castello e Sesto Fiorentino, portandoli su aree poco abitate.

In tutta questa vicenda fanno letteralmente sorridere le prese di posizione degli "ambientalisti dell'ultim'ora" che preferiscono tenersi i rumori e i disagi, pur manifestando contro di essi, invece di sostenere la soluzione della pista parallela e preferendo così di fatto il mantenimento dei voli sulle case. Tante sono le questioni aperte sul futuro del Vespucci che dovrebbero avere una risposta nel 2007 oltre al "problema dei problemi" rappresentato dalla pista. Ma ciò che impressiona in questo contesto è l'annuncio della presentazione di due distinti progetti per una nuova aerostazione.

Probabilmente Aeroporti Holding e soci pubblici riusciranno a litigare anche su questo. Per farsi perdonare dall'opinione pubblica l'immobilismo e il mancato sviluppo dello scalo in questi anni, i soci pubblici vogliono un concorso internazionale per aggiudicare ad una "grande firma" dell'architettura il nuovo terminal, contribuendo così all'ennesimo ed inutile spreco di risorse che potrebbero essere invece utilizzate nell'effettivo potenziamento dell'aeroporto e non in una operazione di puro maquillage: l'aeroporto, infatti, rischia, entro breve tempo, una gravissima penalizzazione per l'impossibilità di accogliere i nuovi jet regionali, quando Lufthansa ed Air France saranno costrette a dismettere i jumbolini.

In pratica, come dice un vecchio proverbio toscano per prendere in giro chi si cimenta in cose folli, si parte dal tetto invece di costruire le fondamenta. Questa è la demenziale politica di chi vuole congelare il Vespucci e mantenere l'area metropolitana fiorentina in uno stato di sottodotazione infrastrutturale e di mancata competitività, impedendo la creazione nel territorio di migliaia di nuovi posti di lavoro che potrebbero scaturire dalla crescita dello scalo e dei voli.

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