Firenze, 15 febbraio 2007- Nel breve tempo della lettura di un giornale o dell’ascolto di un disco, le statistiche ci dicono che sulle strade italiane si verificheranno 40 incidenti con un morto e 35 feriti con un costo sociale che sfiora i 6 milioni di euro. Un prezzo troppo alto da pagare, in primis per una vita che non c’è più, un’emergenza con un bilancio morale ed economico assolutamente inaccettabile, soprattutto perché sappiamo che la maggior parte degli incidenti può essere evitata.
E’ chiaro che sappiamo tutti che non esiste una “ricetta” contro questo male, soprattutto se non lo riconosciamo prima come tale.
Non si può continuare a credere che gli incidenti rappresentino un tributo inevitabile al nostro fabbisogno di mobilità. E’ vero che servono, prima di tutto, forti investimenti in favore della sicurezza delle strade e della formazione delle persone, ma è altrettanto vero che non possiamo limitarci ad aspettare che gli ‘altri’ facciano il primo passo, dobbiamo sentirci impegnati in prima persona a fare.
Come primo promotore italiano della Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale, ACI centra l’attenzione proprio dove serve di più, sostenendo, ad esempio, la petizione della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), che intende raccogliere un milione di firme nel mondo per sensibilizzare i Governi sul tema dell’incidentalità stradale.
L’obiettivo della petizione promossa nell’ambito della campagna FIA “Strade Sicure – Make Roads Safe” è triplo:
supportare un piano di azione globale decennale del valore di 300 milioni di dollari per migliorare la sicurezza stradale nei Paesi in via di sviluppo;
chiedere alla Banca Mondiale e ad altri grandi donatori internazionali di garantire che almeno il 10% degli stanziamenti per lo sviluppo delle infrastrutture stradali sia destinato alla sicurezza;
appoggiare l’idea di organizzare un Summit Interministeriale Mondiale, patrocinato dall’ONU, al fine di concordare politiche di intervento ad alto livello.
Ma la petizione della FIA mira, altresì, ad individuare i fondi per un miglioramento degli standard di sicurezza delle strade, stimolando i Governi e le Istituzioni locali a destinare maggiori risorse per una mobilità più sicura ed a ribadire il ruolo fondamentale di chi guida un veicolo nella prevenzione degli incidenti.
In questo senso abbiamo chiesto ai Sindaci ed ai Presidenti di Province e Regioni di convocare i propri Consigli il 23 aprile – in occasione dell’apertura della Settimana Mondiale – e porre all’ordine del giorno il tema della sicurezza stradale e l’approvazione della petizione promossa da ACI e FIA.
Tutti i cittadini possono sottoscrivere la petizione: presso le sedi provinciali dell’ACI, presso le delegazioni, nei centri di soccorso o presso i carri di soccorso stradale.
Abbiamo, dalla nostra, non solo l’ottimismo della volontà, ma anche quello della ragione.
Non possiamo dimenticarci che il 7 aprile 2004, nella più grande campagna di sensibilizzazione per la sicurezza stradale, gli italiani hanno dimostrato di sapere guidare con quel senso di responsabilità, prudenza ed attenzione che si è tradotto – nell’occasione - in una riduzione dell’11% degli incidenti e del 22% del numero dei morti sulle strade.
Abbiamo un’intera settimana di tempo per far maturare una scelta che deve diventare definitiva: quella della responsabilità e della tutela.
La Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale pone una sfida più impegnativa e si appella ad un maggior impegno dei cittadini, dei conducenti, delle Istituzioni e delle Autorità di controllo.