Un'altra occasione sprecata per giungere ad una soluzione originale e per restituire veramente l'area di San Salvi, da anni chiusa in se stessa, alla città. E' quanto ha dichiarato la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli dopo che questa mattina, in commissione urbanistica, è stata esaminata l'apposita delibera che lunedì prossimo arriverà in consiglio comunale per l'approvazione. «Grazie anche al nostro intervento e a quello del comitato di San Salvi - ha spiegato l'esponente del centrodestra - molte modifiche sono state apportate sul fronte della porta nord ovest, dei parcheggi anche pertinenziali, sul salvataggio del teatro.
Inoltre è stato evitato sia lo smembramento delle due scuole presenti che la realizzazione degli ennesimi campi di calcetto nell'area. Ci sarà solo un'area verde attrezzata i direzione del sottopasso del Gignoro. Rimane la nostra contrarietà ad un progetto che risulta essere solo un'accozzaglia di varie funzioni senza avere una connotazione originale e caratterizzante. L'area - ha osservato Bianca Maria Giocoli - si prestava ad un progetto innovativo come ad esempio un centro universitario o della cultura e invece rimarranno una serie di uffici dell'azienda sanitaria locale, (ma sono davvero tutti necessari?), residenze di elevato standard (circa 80 appartamenti da realizzare negli immobili da ristrutturare e la cui vendita servirà alla asl per trovare i necessari finanziamenti a realizzare le altre strutture), poche residenze per studenti, il dipartimento di psicologia, due scuole, parcheggi, l'edilizia residenziale pubblica oltre la ferrovia, in modo da disturbare meno.
E, infine, l'utopia del parco attraversato solo da bici e mezzi elettrici. Nutriamo seri dubbi sull'effettiva e totale pedonalizzazione dell'area - ha concluso la consigliera di Forza Italia - e sicuramente vi saranno decine e decine di esenzioni a partire da chi acquisterà gli alloggi residenziali. Paradossalmente era più aperto alla città il famoso progetto Urban, presentato qualche anno fa e poi bocciato alla comunità europea, che prevedeva la localizzazione di botteghe artigiane e il mercato rionale.
Così da fare accedere veramente tutta la cittadinanza all'area non solo chi risiederà all'interno o gli utenti degli uffici dell'asl. Il piano avrà una validità di 10 anni: sarà in grado l'azienda sanitaria pubblica, che ha il maggior numero di proprietà all'interno del complesso, a realizzare tutto quanto è stato previsto o si farà il solito business? O, come ha sottolineato la capogruppo di Rifondazione "la lottizzazione di un parco storico" creando la sola zona residenziale e l'auditorium e lasciando andare in malore gli altri edifici? Avrà il coraggio la giunta di sollecitare lo sgombero forzato dei tre edifici occupati abusivamente da tanti anni?».
(mr)