A partire da lunedì 19 febbraio ore 19.30 a lunedì 26 febbraio, presso il foyer del Teatro Puccini, Via delle Cascine, 41- Firenze, verranno esposte ventuno tavole originali dell'autore, senza dubbio, il più rappresentativo degli anni '70 … Andrea Pazienza.
L'obiettivo principale dell'iniziativa è quello di avvicinare tutti gli studenti dell'Ateneo fiorentino, in primis, la cittadinanza, poi, alla conoscenza della vita e del talento di un artista che ha saputo interpretare, a suo modo, quanto gli accadeva intorno, che sempre ha tradotto materialmente le sue ansie, le sue paure, le sue fobie, e che vivendo per l'arte ci ha regalato per sempre un pezzo d'arte, unico nel suo genere sopratutto per la vicinanza ai temi che accomunano giovani e meno giovani, per la sua insaziabile e malinconica ironia.
Comincia con la pittura ai tempi del liceo artistico che frequenta a Pescara, ma i suoi quadri, pur andando istintivamente nella direzione della denuncia sociale, mantengono un'aura quasi aristocratica e altolocata.
Lui stesso dichiara: "I miei quadri venivano comprati da farmacisti e messi nelle loro camere da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell'ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, un limite enorme"… Da qui il passaggio al fumetto, che avviene per un'esigenza di parlare a più persone e di comunicare con mezzo molto più immediato e alla portata di tutti.
La mostra sarà un percorso tra i personaggi più rappresentativi della sua produzione artistica, alcune delle vignette apparse nei periodici dell'epoca, per concludere con uno sguardo al periodo storico.
Lo studente, quindi, al centro della mostra: l'originale stile di Pentothal, lo studente Zanardi, pluribocciato e fuorisede, il neo diplomato che ha appena sostenuto l'esame di stato, contento di esser scampato alla domanda su "Giorgio Leopardi", una delle famose vignette sul Presidente Pertini, gli ultimi anni settanta che si chiudono tristemente con la morte degli studenti universitari Francesco Lorusso e Giorgiana Masi, negli scontri bolognesi, infine Pompeo e l'uso delle droghe pesanti con diretta cognizione di causa, senza ipocrisie e moderatismi.
Il linguaggio nuovo di Pazienza ha rotto la consuetudine, la normalità, e questo lo ha reso immortale.
Abbiamo voluto ricordare un autore che, a diciannove anni dalla sua scomparsa, non ha mai smesso di essere attuale.