Via libera dal Consiglio provinciale alla realizzazione di un centro unitario di raccolta e riciclaggio autoveicoli a fine vita in località “Il Ferrale” a Firenze. La delibera dell’assessore all’urbanistica Luigi Nigi è stata approvata con 20 voti a favore (la maggioranza di centrosinistra), 11 no (CdL e PRC) ed un astenuto (Verdi). Respinti i nove Ordini del giorno presentati dai consiglieri di Alleanza Nazionale. Per l’assessore Nigi ha ricordato: “L’intervento ha tutti i caratteri del miglioramento della zona sotto il profilo ambientale.
Un certo numero di aziende che erano ubicate nella zona dove sorgerà questo centro unitario di raccolta e riciclaggio di autoveicoli andranno ad operare in un’altra area del Comune di Firenze”. Sensi (AN) ha ricordato che: “Recentemente gli accordi di programma della Provincia hanno subito un duro stop da parte del TAR che ha bocciato una variante, sempre una variazione del PTCP, per alcune zone alla quale è stata cambiata destinazione per renderle poi edificabili. Abbiamo richiesto in Commissione che anche questo accordo di programma tornasse, dopo la verifica del nostro PTCP, perché se esiste la regola che basta un accordo di programma per superare il Piano territoriale di coordinamento provinciale allora vanno cambiate le regole”.
Massai (AN) ha inoltre ribadito che: “Sarebbe stato meglio aspettare che il piano di coordinamento provinciale ci dicesse qualcosa in merito a quella che è la variazione delle aree di esondazione e se, alla fine, l’area è ritenuta opportuna da un punto di vista di vulnerabilità e di assetto idrogeologico”. Calò (PRC) ha ricordato che: “Quell’area sarà soggetta a una profonda trasformazione morfologica per tutta una serie di servizi che saranno creati, tra cui il centro unitario di raccolta e riciclaggio autoveicoli.
Nella definizione di questo protocollo non c’è stata una procedura partecipata e non è un atto irrilevante quando si interviene in modo pesante su pezzi del nostro territorio con importanti modifiche”. Per Targetti (PRC): “L’intervento, come principio di fondo, potrebbe essere comprensibile e corretto perché parte dalla necessità di eliminare e sostituire vecchi sfasciacarrozze disseminati in alcuni punti della città e di individuare un luogo dove avere la rottamazione in condizioni di garanzia e attenzione per il suolo.
Però, quando si va a vedere la zona che è stata scelta ci rendiamo conto che si tratta di un contesto già fortemente urbanizzato”. Per Bevilacqua (FI): “Questa amministrazione sta prendendo un po’ troppo alla leggera alcuni atti che incidono profondamente sul territorio della Provincia. Accettare la modifica del PTCP in questi termini porterà ad istituire, in un territorio soggetto a rischio idraulico, delle edificazioni che conterranno dei beni che sono ad alto impatto di natura ecologica e quindi di forte pericolosità”.
Per Gori (DS): “La delibera contribuisce a risolvere un problema che la città di Firenze aveva da risolvere nel momento in cui la legislazione di carattere europeo aveva dettato norme molto stringenti per quanto riguarda la gestione e la conduzione degli sfasciacarrozze. O si eliminava questo servizio oppure si provvedeva a costruire un centro di raccolta di questi materiali all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e da un punto di vista ambientale”.