Firenze, 7 febbraio 2007 – Semplificazioni nella concessioni per l’utilizzo di pozzi e unificazione delle tariffe ad uso agricolo. Dopo una marcia lunga due anni che ha richiesto numerosi incontri e discussioni, sono stati modificati alcuni punti strategici per l’universo agricoltura provinciale del nuovo regolamento per le concessioni di beni del demanio idrico approvato dal Consiglio Provinciale di Firenze il 30 novembre 2006. Il regolamento, reso pubblico il 19 dicembre 2006, detta finalmente le regole che andranno a disciplinare i procedimenti per la concessione di beni del demanio idrico come le derivazioni delle acque pubbliche sotterranee e superficiali e le autorizzazioni alla ricerca; punti necessari per raggiungere gli obiettivi contenuti all’interno del Piano di Tutela delle Acque della Regione Toscana.
Importanti i risultati raggiunti a favore del settore agricolo e ritenuti dalla Coldiretti locale strategici per la provincia fiorentina.
Dal 19 dicembre per i vecchi pozzi denunciati al 30 giugno 2006 non sarà più obbligatorio consegnare la relazione geologica. Il nuovo regolamento infatti, disciplina la procedura (prima laboriosa e costosa) per l’ottenimento della concessione preferenziale per tutti quei pozzi esistenti sul territorio provinciale e denunciati entro il 30 giugno dell’anno appena concluso.
“I possessori e gli utilizzatori dei pozzi esistenti potranno – illustra le nuove modalità per ottenere la concessione il Direttore Coldiretti Firenze, Raffaello Betti - completare la domanda presentata a suo tempo mediante la consegna della documentazione tecnico-amministrativa semplificata che prescinde dallo studio idrogeologico sull’assetto litostratigrafico e sulle caratteristiche delle falde acquifere”. I documenti integrativi dovranno essere consegnati agli uffici della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile in Via San Gallo, 32 entro il 30 aprile 2007.
Altro punto controverso nel passato che oggi è finalmente chiaro ed equo riguarda l’unificazione delle tariffe dell’acqua prelevata ad uso agricolo. Inizialmente i costi dell’acqua utilizzata per la sola irrigazione e ad esempio per quella usata per attività orto-floro-vivaistica, zootecnica od antiparassitaria erano enormemente differenti. “Siamo riusciti a far passare il concetto basilare di un utilizzo dell’acqua ad uso agricolo non discriminato. “L’acqua doveva e deve avere un costo uguale sia se venga utilizzata per irrigare l’orto sia per l’abbeveraggio degli animali e per uso antiparassitario.
Oggi, grazie a questa modifica del regolamento – spiega ancora - è possibile produrre alta qualità in un mercato fortemente condizionato da prodotti provenienti da Paesi concorrenti dove esistono regole di produzione diverse dalle nostre. Coldiretti Firenze – conclude il Direttore Betti - è molto soddisfatta per il risultato che da una parte rende più semplice la definizione dell’iter amministrativo per l’ottenimento della concessione preferenziale, e dall’altra un po’ meno oneroso il costo dell’acqua.
L’acqua torna ad essere uguali per tutti”.