Firenze, 01/02/2007- Imprenditrici in rete per valorizzare le risorse e i valori dell'essere donna. Si svolgerà a Firenze il 3 e 4 febbraio prossimi il meeting di formazione Cna Impresa Donna «Fare gruppo, fare rete: strumenti per migliorare il nostro lavoro in azienda, nelle reti, nell'associazione». Vari gli obiettivi della due giorni di studio, alla quale parteciperanno oltre 80 imprenditrici che svolgono ruoli direttivi nella Cna: migliorare il lavoro in azienda e nell'associazione, accrescere la capacità di comunicazione e relazione tra donne.
“L'esigenza di questo seminario – afferma Cristina Bandinelli, Presidente Cna Impresa Donna Nazionale, imprenditrice fiorentina - trova un’immediata giustificazione nei numeri relativi alla presenza femminile nell'imprenditoria.
Oggi, infatti, il 25% delle aziende è totalmente al femminile, ma sono tante anche le donne presenti in imprese non catalogabili come tali. A livello globale, così, le donne che svolgono un ruolo imprenditoriale sono il 30-40% complessivo: un fenomeno particolarmente significativo nelle pmi”. “Sono oltre 95.000 le imprese in rosa toscane – ricorda Cristina Bertini, Presidente Cna Impresa donna Toscana - su un totale di circa 415.000 aziende presenti nella regione. Già da tempo in Cna si è cercato di sviluppare tra le imprenditrici la capacità di fare rete con le nuove tecnologie (comunicazione a distanza, videoconferenza, sito interattivo), cosa fondamentale, perché per una donna il valore del tempo è un valore assoluto e riuscire ad ottimizzarlo è un opportunità eccezionale”.
“La Cna inoltre – continua Bandinelli - da tempo ha deciso di valorizzare l'imprenditoria femminile come una vera novità e un forte elemento di traino per l'intera economia del Paese.
Da parte del mondo artigiano, poi, la considerazione è duplice: da un lato aiutare le donne a fare impresa rappresenta un bene per l’intero Sistema Italia, dall'altro anche lo sviluppo di una forza nuova e di grande valore per la stessa Confederazione. Le imprenditrici devono conciliare le responsabilità di lavoro con quelle familiari, ma hanno anche maggiori difficoltà ad accedere al credito a causa della minore patrimonializzazione. Anche di questo discuteremo nel meeting, così come di una serie di proposte, fra le quali rivedere la legge 53 sulla conciliazione e introdurre strumenti fiscali che permettano di mitigare questo disagio, ma anche dei bonus o l'allargamento del cuneo fiscale relativo ai contributi per la propria categoria e per i dipendenti”.
“E’ importante – conclude la Presidente di CNA Impresa Donna - anche introdurre contributi previdenziali inferiori per chi assume donne: stimolare l'occupazione femminile significa ridurre il numero delle donne che, in futuro, godranno di una pensione sociale: oggi è un costo, domani una voce di risparmio considerevole”.