Compiva atti sessuali sulla nipotina di solo 20 mesi, immortalando gli abusi con la propria macchina fotografica digitale. Si tratta di un milanese arrestato in flagranza di reato. Altri due arresti sono stati eseguiti a Milano e Lucca nel corso di sette perquisizioni effettuate dal Compartimento Polizia Postale e Comunicazioni di Venezia nei confronti di altrettanti indagati.
Decine di computer e migliaia di floppy disk, di CD ROM, di nastri audiovisivi, decine di telefoni cellulari, di schede telefoniche e di supporti contenenti pornografia minorile sequestrati, sono l'esito dell'operazione, denominata "Melograno", di contrasto al fenomeno della pedo-pornografia on-line.
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, e' frutto di una complessa operazione che ha interessato, oltre al Veneto, anche la Lombardia, la Toscana ed il Lazio.L'operazione ha consentito di interrompere un circuito ormai collaudato di commercio di materiale pornografico prodotto utilizzando bambini. Infatti la Polizia delle comunicazioni a seguito di complesse indagini telematiche, e' riuscita ad identificare i sette indagati, che fingendosi essi stessi bambini cercavano di adescare minori in uno dei servizi di chat più frequentati dai teen-ager ed accessibili via wap tramite cellulare.
Per acquisire credibilità sulla Rete, gli indagati si dichiaravano minori in cerca di contatti con coetanei. Riuscivano in tal modo ad agganciare minori convinti di interloquire con coetanei, oppure adulti interessati alla pornografia minorile.
L'analisi del materiale rinvenuto durante il blitz, svolta nell'immediato dagli esperti della Polizia Postale, ha evidenziato migliaia di video e foto riproducenti bambini impegnati in attività sessuali tra loro o con adulti, consentendo di trarre in stato di arresto in flagranza di reato i due soggetti anzidetti.
In una delle abitazioni perquisite e' stato, inoltre, rinvenuto materiale pornografico che ritraeva uno degli indagati impegnato in atti sessuali con la nipotina, di venti mesi. Lo stesso dovrà quindi rispondere anche dei reati di violenza sessuale nei confronti di minore, con l'aggravante dell'abuso del rapporto di convivenza e di produzione e commercio di materiale pedo-pornografico.
Fra gli indagati, quasi tutti soggetti già coinvolti in indagini di pedopornografia, anche persone impegnate in attività a diretto contatto con ambienti giovanili.