Meyer: primo Ospedale Pediatrico che in Italia utilizza la Risonanza Magnetica 3 Tesla

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2007 14:55
Meyer: primo Ospedale Pediatrico che in Italia utilizza la Risonanza Magnetica 3 Tesla

Firenze – Sarà il primo Ospedale Pediatrico in Italia ad utilizzare un’apparecchiatura di Risonanza Magnetica ad alto campo 3 Tesla. Grazie alla donazione di Giuseppe Lavazza, componente del Consiglio d’Amministrazione Lavazza (Impresa Amica del Meyer) e della Fondazione Gianfranco Rey _, il Nuovo Meyer di Villa Ognissanti si è dotato di una avanzatissima tecnologia di Diagnostica per Immagini. Alta definizione, migliore capacità diagnostica, tempi minori di indagine e quindi minor ricorso alla sedazione: sono i vantaggi che l’apparecchiatura offrirà ai bambini in cura all’Ospedale Pediatrico Firenze.

Un’acquisizione importante e significativa che oggi è stata illustrata alla presenza dell’Assessore Regionale per il Diritto alla Salute Enrico Rossi, del Direttore Generale del Meyer Paolo Morello, del donatore Giuseppe Lavazza, del primario di Neurochirurgia del Meyer Lorenzo Genitori e del primario di Diagnostica per Immagini Claudio Fonda. “L’inserimento di questa apparecchiatura – sottolinea l’assessore Enrico Rossi – risponde a una precisa logica di sviluppo tecnologico e di massima attenzione nei confronti del Polo Pediatrico Regionale.

All’interno di una equilibrata distribuzione di tecnologia sanitaria ad alta complessità abbiamo deciso di indirizzare l’importante donazione per potenziare la componente diagnostica dello studio di molte patologie. Questa Risonanza Magnetica potrà supportare in maniera significativa anche progettualità scientifiche in sinergia con settori specialistici operanti nell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi”.
Il Direttore Generale Paolo Morello ricorda l’impegno del Meyer: ”Dare un importante contributo alla Pediatria Italiana non solo costruendo questa struttura d’avanguardia ma riempiendola di contenuti e di professionisti di rilievo per la cura dei bambini”.

“Siamo torinesi ma siamo anche italiani e laddove in Italia batte la bandiera dell’eccellenza a favore dell’infanzia siamo felici di dare la nostra mano – dice Giuseppe Lavazza che con la madre ha dato vita alla Fondazione Gianfranco Rej per la Neurochirurgia Infantile -.

Da sabito abbiamo creduto nel progetto del Nuovo Meyer, un Ospedale di rilievo europeo. Per questo abbiamo voluto dare il nostro sostegno supportando l’acquisto di questa attrezzatura”. La donazione (200 mila euro) ha permesso di acquisire una strumentazione dal valore complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro.

Molteplici le applicazioni della nuova apparecchiatura in campo oncologico, neurologico e cardiologico. Accanto a questo la Risonanza Magnetica 3 Tesla apre la strada a quelli che in gergo medico vengono definiti studi funzionali.

Qualche esempio: questa apparecchiatura si rivela indispensabile per la stimolazione della corteccia cerebrale. Si pensi alla localizzazione delle aree del linguaggio qualora il neurochirurgo debba intervenire in zone critiche: il poter localizzare le strutture nervose la cui lesione potrebbe creare disabilità, è di essenziale utilità al neurochirurgo per operare con i margini di maggiore sicurezza possibile. L’impiego di questa macchina consentirà al neurologo di riconoscere le vie di propagazione delle crisi epilettiche, rendendone evidente l’estrema utilità nell’ambito clinico-terapeutico e prognostico.

La Spettroscopia, indagine che consente allo specialista di vedere quali sostanze sono presenti nell’encefalo sano e in quello colpito da patologie, può essere di aiuto nella diagnosi e nel controllo di malattie rare. In ambito oncologico, in cui i pazienti devono sottoporsi a frequenti esami di controllo, la maggior definizione e rapidità dell’indagine sono elementi di primaria importanza. In ambito cardiologico la necessità di sofisticati programmi di studio è ormai talmente necessaria che la risonanza magnetica costituisce uno dei mezzi essenziali nella valutazione di malformazioni del bambino dopo l’ecocardiografia.

“L'introduzione presso la nostra Neuroradiologia di un apparecchio in Risonanza da 3 Tesla migliorerà l'approccio diagnostico e terapeutico dei bambini portatori di patologie neurochirurgiche – dice il neurochirurgo Lorenzo Genitori -.

Dal punto di vista della pianificazione dell'intervento chirurgico questa apparecchiatura porterà ad una migliore definizione di fasci cerebrali e strutture profonde che permetterà al chirurgo già guidato da robot dedicati (neuronavigatore) di migliorare il gesto e diminuire ancora la morbilità. Gli studi funzionali preoperatori permetteranno una più precisa localizzazione di funzioni e non più di aree cerebrali in modo da poterne rispettare il perfetto funzionamento. Nella chirurgia dell'epilessia farmaco resistente questo apparecchio migliorerà la capacità di diagnosticare piccole aree disfunzionanti e permettere quindi la loro asportazione senza danneggiare il parenchima sano.

Tutto ciò associato anche ad un potenziale enorme per la ricerca in campo delle neuroscienze, porterà un netto miglioramento nella comprensione di quei meccanismi che sono spesso alla base delle malattie neurologiche e neurochirurgiche del bambino. Anche nel campo della neuro-oncologia l'utilizzo di tale apparecchio permetterà di conoscere in anticipo la qualità del tessuto che si andrà ad operare migliorando il gesto,aumentando le possibilità di exeresi radicale ed aprendo le porte a trattamenti più personalizzati al singolo paziente”.

La risonanza magnetica negli ultimi vent’anni vanta un vasto impiego in campo diagnostico.

L’esperienza è stata così ampia e approfondita da essersi imposta come metodica avanzata nello studio per immagini delle patologie in età pediatrica. Il tutto grazie alla sua sicurezza, affidabilità, riproducibilità e al fatto di non utilizzare radiazioni ionizzanti, in particolare i raggi X. L’evoluzione tecnologica nel corso degli anni ha portato alla realizzazione di apparecchiature sempre più potenti, rapide e capaci di fornire immagini altamente definite delle strutture che si vogliono studiare.La recente introduzione in ambito clinico di macchine definite ad alto campo, dove con tale termine si intende macchine il cui campo magnetico sia di 3 Tesla (misura dell’intensità del campo magnetico statico), ha ulteriormente migliorato le capacità di definizione dei quadri di anormalità o patologia.La diagnostica di immagini in età pediatrica, finora si è avvalsa di apparecchiature di risonanza magnetica a campi compresi tra i 0.3 e l’1.5 Tesla.

Le attrezzature ad alto campo sono state dapprima introdotte nello studio degli adulti e successivamente installate anche in ospedali pediatrici specialistici, a livello europeo, per citarne alcuni, a Zurigo, Monaco, Bruxelles, e nel Nordamerica, al Children’s Hospital di Philadelphia, Cincinnati, Boston. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze si dota oggi, in virtù della sinergia pubblico-privato con la donazione di Giuseppe Lavazza di un’apparecchiatura di Risonanza Magnetica a 3 TESLA ACHIEVA QUASAR della ditta Philips.

Quali sono i vantaggi di tale innovazione.? La risonanza magnetica è una tecnologia molto complessa che si avvale dell’impiego di impulsi di onde radio, per intenderci quelle impiegate nelle radioline, che eccitano i protoni dell’acqua nell’organismo sottoposto ad elevato campo magnetico.

L’organismo assorbe temporaneamente l’energia fornita dall’impulso di radiofrequenza e la ricede al termine dell’impulso. La lettura dell’impulso di ritorno permette di codificare la composizione dei tessuti nei vari punti dello spazio, e, attraverso elaborati processi di calcolo computerizzato è in grado di riprodurre in immagine i dati così raccolti. “Maggiore è l’intensità del campo magnetico, come nel caso della Risonanza Magnetica 3 Tesla, - spiega Claudio Fonda, primario di Diagnostica per Immagini del Meyer - maggiore è il segnale a nostra disposizione, che possiamo usare in vari modi: o per avere immagini altamente definite, o per ridurre i tempi che ci sono necessari per acquisire le immagini e dunque ridurre i tempi totale di esame, elemento questo di particolare utilità nei bambini, in particolare se sottoposti a sedazione”.

(r.rez.)

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