È questa la domanda che molti cittadini si pongono dopo i recenti casi di malasanità e strutture sanitarie fatiscenti riportati dalla stampa nazionale, e i controlli che i Nas hanno effettuato nei giorni scorsi negli ospedali italiani. Si concentra al sud il maggior numero di irregolarita' scoperte dall'indagine. In queste ore, s'accumulano le notizie che riguardano il pianeta sanità. È di ieri l'avvistamento di sorci.
Recenti studi rilevano che molte infezioni e patologie anche molto gravi sono provocate esclusivamente dalla scarsa attenzione all’igiene in situazioni certamente delicate come quella che si ha in caso di ricovero in una struttura sanitaria.
“I pazienti possono tutelarsi e difendersi legalmente da strutture ospedaliere “non idonee”che presentano una cattiva manutenzione o una insufficiente predisposizione ad affrontare e risolvere le problematiche di salute dei cittadini – afferma Iacopo Tozzi, legale dello studio CNTTV di Firenze - Ogni volta che un cittadino si reca presso una struttura sanitaria, infatti, sorge un rapporto avente natura contrattuale che lega l’ente ospedaliero con il paziente”.
Accanto, quindi, alla cura medica, la struttura ospedaliera è tenuta a garantire una serie di prestazioni che rendono il rapporto ente-paziente articolato.
“La prestazione della struttura sanitaria non si esaurisce nel mero espletamento della prestazione medica - continua l'avvocato Tozzi.
- Ma si estende anche ad altre attività, quali quelle diagnostiche, d’assistenza, di custodia, alberghiere che vengono definite tecnicamente come obblighi di protezione”.
La struttura sanitaria, quindi, non solo dovrà rispettare il contratto stipulato con il paziente, garantendo le prestazioni di cura, custodia, mantenimento, ma nel fare ciò dovrà necessariamente garantire elevati standard qualitativi.
Quando un ente ospedaliero non garantisce elevati standard qualitativi, e reca un danno al paziente (e ciò si verifica non solo quando l’opera del medico è insoddisfacente, ma anche quando, ad esempio, contrae delle infezioni, subisce dei disagi, sopporta uno stress), questo ha diritto a ricorrere alle vie legali per un adeguato risarcimento del danno.
“La consapevolezza dei cittadini dei loro diritti in tema di sanità è molto scarsa, nonostante si vada ad incidere su diritti personali che certamente devono usufruire della massima tutela ed attenzione- Se il paziente non è ricoverato in una struttura idonea, e per causa di ciò subisce dei disagi, delle patologie, delle sofferenze, se il paziente non è curato a regola d’arte, avrà in ogni caso, ed in qualsiasi caso, diritto ad essere risarcito”
Sono delle norme, quelle che regolano i diritti dei pazienti e i doveri e le responsabilità medico-sanitarie, che spesso sono prese poco in considerazione.
“Lo stato di consapevolezza dei propri diritti del cittadino nel rapporto con la sanità è inspiegabilmente molto lieve – conclude l'avvocato Tozzi. - Ma quelle volte che, invece, il paziente ha preso coscienza delle proprie ragioni ha potuto certamente constatare che la possibilità di avere soddisfazione e essere risarcito per il torto subito è più che soddisfacente”. Dunque caccia alle responsabilità penali nei singoli casi di malasanità, ma anche alle responsabilità amministrative.