Firenze - E' la normativa europea che ha imposto alla Toscana di abbandonare la legge per gli indennizzi dei danni causati da lupi e altri predatori agli allevamenti, istituendo invece polizze assicurative. Tornare a forme di risarcimento diretto significherebbe andare incontro a un nuovo rifiuto da parte dell'Unione europea, col rischio, per gli stessi allevatori, di dover restituire le somme ricevute come indennizzo, più gli interessi di legge. Lo ha dichiarato l'assessore regionale all'agricoltura, Susanna Cenni, rispondendo in Aula ad un'interrogazione del consigliere Luciano Ghelli (Comunisti italiani).
L'assessore ha spiegato anche che il costo delle assicurazioni è piuttosto limitato ed è coperto per l'80% dalla Regione: per assicurare un gregge di 100 capi bastano meno di 70 euro l'anno, e per estendere l'assicurazione anche ai casi di predatori diversi da quelli protetti (ad esempio per i cani vaganti, oltre che per lupi, aquila reale e gatto selvatico) è sufficiente un contributo di 0,10 euro a capo. Inoltre il CODIPRA toscano (Consorzio di difesa delle produzioni agricole) ha allo studio un programma per rendere la polizza completamente gratuita dal 2007.
"Ringrazio l'assessore per la risposta - ha commentato Ghelli - segnalo però che il problema rimane aperto, e che gli allevatori ci chiedono di trovare altre possibili soluzioni".