«Istituire un albo dei professionisti e dei consulenti con i rispettivi incarichi e la cifra percepita da poter consultare sulla rete civica del Comune». E' quanto chiedono il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri e il consigliere al Quartiere 1 Pierluigi Fanetti. «Ormai da anni - hanno osservato i due esponenti del centrodestra - si assiste ad una pioggia di incarichi e consulenze. Alcuni necessari, altri meno. Almeno a prima vista. Di certo c'è che, scavando soprattutto negli atti delle società comunali, ci si ritrova in un fitto sottobosco di collaborazioni esterne.
Da qui la necessità di un controllo serrato da parte non solo dei consiglieri comunali ma degli stessi cittadini. L'obiettivo è una sempre maggior trasparenza dell'amministrazione». «Questo tema c'è ed è avvertito dalla cittadinanza - hanno aggiunto - la questione morale relativa alla trasparenza non si può affrontare solo quando esplodono i casi di cronaca. Ci sono cose che devono diventare dei tabù: anzitutto nominare un consulente esterno non può essere una lotteria dei partiti. E le nomina non deve servire per accontentare quella o quell'altra corrente.
In secondo luogo chi governa, e quindi compie delle scelte, non può sottrarsi a qualunque elemento vero di verifica e di controllo». «E qui veniamo alle vere note dolenti - hanno concluso Pieri e Fanetti - sulla gestione delle società comunali andrebbe fatta maggiore chiarezza. Non si può andare in giro a dire che sono in crisi e poi consentire che vengano spesi migliaia di euro per consulenze ed incarichi non sempre necessari».
